Contributi e compensazioni, la Samb sapeva. Colpe ancora più gravi


IL TAR RESPINGE IL RICORSO: SAMB FUORI DALLA SERIE C

SAMB FUORI DALLA SERIE C: LE MOTIVAZIONI DEL TAR

La società sapeva a cosa poteva andare incontro effettuando il pagamento dei contributi previdenziali con modalità non indicate dalla FIGC. È questo uno dei passaggi fondamentali del decreto che è stato pubblicato mercoledì dal TAR del Lazio, che ha bocciato l’ennesimo ricorso presentato dalla Samb in questa maledetta estate vissuta più nelle aule dei tribunali che sui campi da calcio.

Nel documento firmato dal presidente Francesco Arzillo si fa riferimento a come l’assegnazione del titolo sportivo (antecedente alla scadenza per presentare la domanda di iscrizione in Serie C) sia una procedura differente rispetto a quella in cui poi si è incagliata la società rossoblù. Riportiamo di seguito un breve passaggio del decreto.

– al riguardo neppure rilevano le considerazioni di parte ricorrente in ordine all’asserita contraddittorietà della posizione della Federazione con l’esito positivo della procedura precedentemente svoltasi per il riconoscimento del titolo sportivo, la quale è indipendente ed è diversa per presupposti, finalità ed effetti;

A distanza di poche righe, poi, viene specificato che la Samb, a suo tempo, era stata informata che il pagamento dei contributi previdenziali per il periodo settembre 2020-febbraio 2021 non poteva essere effettuato con compensazioni di crediti IVA di soggetti terzi.

– nella specie non deve ritenersi leso l’affidamento dell’istante, in quanto da un lato sono stati fatti salvi, al momento dell’affiliazione, gli adempimenti relativi alla successiva procedura per il conseguimento della licenza e per l’ammissione al campionato di serie C; dall’altro, nel corso della medesima procedura la società è stata informata, anteriormente alla scadenza del termine, della problematica sorta in ordine al pagamento in questione;

La Samb, dunque, sapeva a cosa andava incontro operando in questo modo; o, quantomeno, sapeva quali erano i rischi che si potevano correre. E ora si ritrova fuori dalla Serie C. Per mancanze sue: di Roberto Renzi e della sua società.


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