Vicenza-Samb, IL COMMENTO: un black out inaccettabile

 

Ma era la Samb quella con le maglie nere che è scesa in campo nel secondo tempo del Menti? Verrebbe da chiederselo dopo una prova insufficiente come quella che hanno fornito tutti i rossoblù nei secondi quarantacinque minuti di Vicenza. L’involuzione della squadra di Moriero è stata totale e drastica, e non può avere troppe giustificazioni. Sia chiaro, nel primo i sambenedettesi non hanno aperto l’enciclopedia e tenuto a lezione Lanini e soci (non propriamente degli scolaretti), ma si sono dimostrati all’altezza di un confronto spigoloso e ricco di insidie: tanta attenzione in fase difensiva e la consapevolezza di poter sfruttare gli errori di un avversario che, avendo raccolto solo un punto nelle ultime quattro partite, alla prima difficoltà avrebbe vacillato. Così è accaduto, ma quando le speranze sembravano ridursi al lumicino è stata la Samb, con il suo atteggiamento, a ridare fiducia ai berici. Nella ripresa i rossoblù si sono rintanati dalle parti di Aridità, concedendo campo agli avversari che, dai e dai, alla fine hanno ottenuto quello che meritavano. Tra le cause di questa tremenda metamorfosi un calo fisico che è stato accentuato da un terreno di gioco pesante e dalla fisicità degli avversari, ma non può non esserci dell’altro. Le pezze messe da Moriero, poi, non hanno fatto che allargare i “buchi” che si erano già creati nel tessuto rossoblù. Ecco perché Fedeli considera tutti in discussione, dal primo all’ultimo; dal canto suo l’allenatore si dice soddisfatto della prestazione e che fatica ha trovare qualcuno che abbia giocato male. Come se ne esce da una situazione così? Difficile saperlo, certo è che il tempo per trovare una soluzione è poco: mercoledì al Riviera c’è il Sudtirol e la Samb deve tornare subito a correre. I due punti su nove ottenuti nelle ultime tre partite sono già un campanello d’allarme.

Daniele Bollettini

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