Vi presento l’Albinoleffe: «Il perché della partenza lenta. Kouko-Montella, che figuraccia»

Altro big match in vista per la Samb di Capuano, che dopo il burrascoso pari contro il Pordenone sarà impegnata venerdì nell’anticipo della diciottesima giornata. Ad attendere i rossoblù allo stadio Atleti Azzurri d’Italia ci sarà un Albinoleffe in difficoltà, reduce dalla batosta subita in casa della Reggiana. Le due squadre sono entrambe alla ricerca di punti per raggiungere il secondo posto, con la Samb al momento un punto sopra ai bergamaschi; ora conosciamo meglio i nostri avversari con le parole di Giulio Ghidotti, de “l’Eco di Bergamo”.

Un’avvio non facile seguito da una buona risalita: quanti sono i meriti di allenatore e squadra?

«Dunque, la squadra fin qui sta disputando un buon campionato, confermando l’impostazione dello scorso anno. In avvio credo sia stato pagato il cambio di Loviso, perno di centrocampo, con Sbaffo, che ha saltato le prime tre partite per squalifica, oltre alle assenze sulla fascia sinistra di Pellicano e del veterano Cortellini. Il gruppo di base è rimasto lo stesso, così come il modulo, il 3-5-2, e la squadra è migliorata di partita in partita. Al mister si può dare il merito di aver valorizzato tutti i giocatori, anche quelli che giocano un po’ meno, come Mondonico, un giovane promettente che sta trovando più spazio in difesa, vista anche l’età dei tre centrali titolari. Un altro aspetto positivo credo sia l’atteggiamento mai remissivo della squadra, che se la gioca contro ogni avversario».

Ora l’Albinoleffe viene da due sconfitte consecutive: quale delle due può pesare di più?

«C’è rammarico per queste sconfitte, anche se per motivazioni diverse. Si arrivava alla gara col Padova capolista occupando un terzo posto inaspettato, giocavamo in casa e gli stimoli erano a mille; la convinzione era di poter strappare almeno un pareggio, visto l’ottimo primo tempo chiuso in vantaggio, poi loro hanno segnato due gol in dieci minuti con un subentrante, ed è stato un colpo duro da mandar giù. Contro la Reggiana, invece, oltre al risultato pesante di 4-1, c’è amarezza per la brutta immagine trasmessa con l’episodio del rigore tra Kouko e Montella, che poteva riaprire la partita. La forza della squadra fin qui era stata proprio la coesione del gruppo, dunque abbiamo dato un’idea sbagliata di ciò che siamo».

La frattura tra Kouko e Montella può dirsi ricucita?

«Sì, questo episodio piuttosto imbarazzante è stato chiarito subito: l’allenatore infatti aveva dichiarato che tutto ciò era stato assurdo, in quanto contro i principi del gruppo, che ci hanno spinto in alto fin ora. Montella poi si è scusato con tutti, società, allenatore, e con il compagno di squadra Kouko, che era il rigorista designato e avrebbe dovuto calciare. La sua motivazione, però, può definirsi positiva, in quanto Montella, da attaccante, fin ora non aveva mai giocato in quanto infortunato; era appena rientrato è chiaramente aveva voglia di sbloccarsi, anche se così facendo ha dato una cattiva immagine. Fortunatamente ora è tutto superato».

L’attuale sesto posto è in linea con le aspettative?

«Le aspettative iniziali erano quelle di una salvezza tranquilla, possibilmente migliorando il nono posto dello scorso anno, seguito dal l’eliminazione al secondo turno dei playoff. La società infatti viene da due ripescaggi consecutivi, dunque non ci si poteva attendere una posizione di altissima classifica. Ci sono squadre sulla carta più forti, con l’obiettivo di vincere il campionato; ora la nostra asticella è un po’ più alta, ma non sarà facile mantenere questa posizione fino alla fine, ma si cercherà di arrivare a ridosso di queste squadre, giocandocela con tutti».

Gian Marco Calvaresi

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