Samb, ma fai sul serio? Ma a chi serve tutto sto casino?

Ad andare a raccontare in giro ciò che sta accadendo in casa Sambenedettese dopo il secondo pareggio consecutivo (quarto risultato utile) si corre il rischio di essere presi per pazzi…

Ad andarlo a raccontare fuori da San Benedetto si corre il rischio di essere presi per pazzi. Una squadra neopromossa dalla Serie D, che da tre mesi a questa parte staziona nelle prime posizioni, si trova a vivere una situazione in cui il suo presidente avrebbe chiesto le dimissioni al direttore sportivo. Ebbene, quando si tratta della Samb possono succedere anche cose come queste.

GIUSTO ARRABBIARSI – Franco Fedeli ha criticato un po’ tutti dopo il pareggio col Modena, il secondo consecutivo al Riviera dopo quello con l’AlbinoLeffe: come avvenuto col SudTirol, sempre davanti al proprio pubblico, la Samb ha fallito l’appuntamento con il salto di qualità che ti permette di scrollarti di dosso i panni della rivelazione per indossare quelli della Grande Squadra. Ben vengano le critiche del focoso presidente: lui caccia i danari, se non può criticare lui chi può farlo? È bene, però, fare un’analisi complessiva quando si parla dell’operato di tutta la Samb (direttore sportivo, allenatore, giocatori, fino ad arrivare allo staff tecnico e medico) in queste prime sedici giornate di campionato.

IL CALO E I MERITI – Certamente i rossoblù stanno affrontando un momento di difficoltà, a dirlo sono i numeri: nelle ultime cinque (Reggiana, Teramo, Lumezzane, AlbinoLeffe e Modena) hanno segnato soltanto cinque gol, anche se ne hanno concessi meno di quanto non abbiano fatto nelle prime giornate. Gli ultimi due impegni casalinghi, poi, nonostante si presentassero come abbordabili, hanno fruttato soltanto due punticini. Ma se ciò nonostante la Samb è in quarta posizione, davanti a squadre come Padova, Bassano e Parma non è per grazia divina: i meriti sono di Palladini, dei giocatori e di chi li ha portati a San Benedetto.

GLI ERRORI – In più di un anno la piazza ha imparato a conoscere il vulcanico Franco Fedeli. Probabilmente, nel corso del diverbio avvenuto all’interno del Riviera pochi minuti dopo Samb-Modena, Sandro Federico avrebbe dovuto lasciar sfogare il pres senza “nascondere” se stesso e la squadra dietro alla classifica, cosa che avrebbe potuto fare qualche ora più tardi; ma è assurdo sentire Franco Fedeli lanciare strali verso chi gli ha permesso di allestire una squadra da primissimi posti spendendo meno, molto meno, rispetto a quanto avvenuto in altre parti. Vogliamo parlare di quanto possano aver investito società come la Reggiana, il Parma, il Bassano, il Padova, il Venezia o il Pordenone? Basta dare un’occhiata alle rose per farsi un’idea.

CUI PRODEST? – Ecco perché per la Samb, una neopromossa ambiziosa ma pur sempre una neopromossa che mancava da sette anni in questi palcoscenici, vivere situazioni come quella di queste ore è assurdo: si rischia, così, di caricare anche la tifoseria di ambizioni che cullare sarebbe più che legittimo, purché se fatto con una certa tranquillità. Tra poche ore, poi, si torna già in campo: a Santarcangelo la squadra di Palladini ha la possibilità di centrare il quinto risultato utile consecutivo oltre che restare nelle primissime posizioni. A chi serve tutto ‘sto casino?

Daniele Bollettini

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