22 novembre 2004, la morte di Massimo Cioffi. Il ricordo di Massimo Bruni

Tra i fondatori dell’Onda d’Urto, nel 1977, non passa settimana in cui il ricordo di Massimo Cioffi non si diradi: i cori in suo onore prima di ogni gara e l’intitolazione della Curva Nord.

L’INCIDENTE – Era Samb-L’Aquila, 4 maggio 2003. Dopo poco più di dieci minuti di gara qualcuno ancora doveva prendere posto e scese il gelo in un secondo per la caduta di Massimo Bruni, conosciuto da tutti come “Cioffi” negli ambienti del tifo rossoblù. Nessun coro in Curva Nord, non una parola: solo il brusio con l’impressione che qualcosa di brutto fosse successo dal solo vedere le forze dell’ordine, appena fuori dal terreno di gioco, correre all’impazzata. L’arrivo del personale medico, la gara che si ferma. Un volo di sette metri, la perdita dell’equilibrio, il soccorso immediato dello staff medico sui gradoni che gli salva la vita in un primo momento. Il trasporto immediato del tifoso al Torrette, il ricovero, un primo miglioramento poi, alle 4 del mattino del 22 novembre 2004, il decesso, dopo quasi 600 giorni di agonia.

IL RICORDO – Al funerale, nella chiesa della Madonna della Marina, partecipano tutte le tifoserie gemellate con una rappresentanza ed alcune delegazioni di tifosi rivali. Nel feretro una maglia rossoblù, tanti tributi negli stadi italiani e il ricordo dei suoi tifosi in occasione della trasferta (appena seguente) di Chieti. Dieci minuti senza intonare un solo coro, un silenzio surreale per la Curva Nord, ma intenso nel ricordo di Massimo. Viene, poi, esposto l’unico striscione vicino a “Cioffi Vive”: “Il nostro simbolo sarai sempre tu, dipingi il cielo di rossoblù”.

A distanza di quasi venti anni dalla sua morte, il legame tra Massimo Bruni e la Samb, ma soprattutto tra Cioffi e la gente rossoblù, è sempre fortissimo, come testimoniato dall’intitolazione della Curva Nord.

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