Galiè: «Autorizzare la ripartenza è pura follia; nei PRO ci sono grossi interessi»


Il Direttore Generale del Grottammare , Alceo Galiè, ha voluto dire la sua sulla situazione ancora di stallo che vive il calcio italiano dopo l’avvento dell’emergenza coronavirus. L’opinione del dirigente biancoceleste è netta: «Autorizzare la ripartenza del calcio sin da subito, o quasi, è pura follia. Nel calcio professionistico, anche se ha le risorse finanziarie e strutturali per rispettare il complesso e costoso protocollo sanitario che le autorità scientifiche stanno preparando in sintonia con il Governo, non vedo che senso abbia riproporre lo spettacolo di uno sport mutilato e cioè senza la partecipazione appassionata del pubblico e con il divieto per i protagonisti in campo di esprimersi con la spontaneità gestuale di sempre.

Se consideriamo poi che, nonostante la massima attenzione a tutte le misure sanitarie preventive non potrà essere azzerato comunque il rischio contagio, ribadisco che è proprio da pazzi ricominciare subito l’attività agonistica del movimento in questione».

Galiè, poi, indica il perché si cerchi a tutti i costi di riprendere: «Il vero motivo che spinge il vertice della FIGC, a livello professionistico, a fare pressing sul governo nazionale per una ripartenza immediata dei campionati sospesi, è quello di voler assecondare la logica affaristica delle lobby multinazionali a cui appartengono i colossi aziendali associati e gruppi editoriali televisivi che investono montagne di soldi sul calcio professionistico!

Se passiamo poi ad esaminare il pianeta LND, le società che vi fanno parte non hanno né i soldi nè le strutture per rispettare il suddetto protocollo e per loro, quindi, la ripartenza dei campionati ormai sospesi da due mesi è pura utopia e anche per il futuro c’è un grosso punto interrogativo».


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