Bergamaschi ricorda: «Quando dall’asta del pesce ricavavano sempre una quota per la Samb»


La Samb e San Benedetto del Tronto, due realtà strettamente legate e che negli anni sono cresciute di pari passo. A ricordarlo, è il giornalista del Resto del Carlino Pasquale Bergamaschi, che sottolinea come il legame tra la cittadinanza sambenedettese e la squadra di calcio sia stato fortissimo fin dagli anni della fondazione del club: «Negli anni della Trappoletta, il campo che si trovava nell’odierna piazza San Giovanni Battista, si respirava profondamente l’atmosfera marinaresca della città. Ma anche dopo il trasferimento al Ballarin non si è persa questa unione: basti pensare che dalle aste del mercato del pesce si ricava una percentuale che andava alla società». Questo, perché, come ricorda Bergamaschi: «La Samb era il gioiello buono della città di San Benedetto, un vero e proprio fiore all’occhiello e un veicolo a livello turistico: non a caso anche gli albergatori si impegnavano spesso in prima persona per sostenere il club».

Redazione


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