AIC, Calcagno: «Non possiamo permettere che i più deboli paghino il prezzo più alto»


L’AIC è l’organo di riferimento per i calciatori italiani che in queste settimane difficili ha cercato di rimanere vicino agli stessi. Il vice presidente Umberto Calcagno, intervenendo ai microfoni di Radio Sportiva ha voluto parlare di futuro. “In questi mesi, all’interno del nostro sistema, abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi per farci trovare pronti per un’eventuale ripartenza. Stiamo andando, come è giusto che sia vista la situazione, a piccoli passi, augurandoci che possa esserci anche per il calcio la fase due, perché i calciatori e le calciatrici vogliono ricominciare in sicurezza a fare il proprio lavoro. 

“La responsabilità che abbiamo come sistema – ha concluso – oltre innanzitutto il bene primario della salute, è che non ripartire a livello apicale significa creare un danno a cascata a livello generale, soprattutto sulle categorie minori come la Lega Pro e i dilettanti, dove ci sono moltissimi ragazzi e ragazze, che sono professionisti di fatto, che vivono di calcio. Stiamo creando un fondo solidaristico per tutelare queste categorie perché non possiamo permetterci che siano proprio i soggetti più deboli a pagare il prezzo più alto”


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