TFN: Il Picerno spinto in D mentre al Bitonto una penalizzazione costa la C


La scure del Tribunale Federale Nazionale si abbatte su Picerno e Bitonto  che sarebbero ree di aver alterato il risultato della partita del 5 maggio 2019, terminata 3-2 in favore dei padroni di casa e che valse la promozione in C dei rossoblu. Picerno retrocesso all’ultimo posto del girone C della Serie C e 5 punti di penalizzazione al Bitonto da scontarsi nella stagione appena terminata e che vede scivolare i pugliesi a quota 50, dietro al Foggia che di colpo diventa primo con 54 nel girone H di Serie D.

Se tale sentenza fosse confermata nei prossimi gradi di giudizio, il Foggia salirebbe in Serie C in quanto capolista al momento della sospensione del campionato per il Covid mentre ad essere riammesso in terza serie sarebbe il Rende, perdente lo spareggio playout proprio contro il Picerno.

Questa la nota apparsa sul sito della FIGC:
Il Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare presieduto da Cesare Mastrocola ha retrocesso all’ultimo posto in classifica del campionato di Serie C per la stagione 2019/2020 l’AZ Picerno e ha sancito la penalizzazione di 5 punti in classifica da scontarsi nel corso della stagione sportiva 2019/2020 per l’USD Bitonto, che vede così sfumare il primato in classifica ottenuto nel Girone H del campionato di Serie D e la conseguente promozione in Serie C. Le due società erano state deferite per l’alterazione del regolare svolgimento e il conseguente risultato finale della gara disputata il 5 maggio 2019 e valevole per la determinazione della classifica finale del Girone H del Campionato di Serie D. Prosciolto da ogni incolpazione il Potenza Calcio.

Il TFN ha sanzionato con 4 anni di inibizione Vincenzo Mitro, Nicola De Santis, Vincenzo De Santis (per lui anche un’ammenda di 50mila euro), con 2 anni di squalifica Michele Anaclerio, con 1 anno e 8 mesi di squalifica Giulio Antonio Picci, Giovanni Montrone, Francesco Cosimo Patierno, con un 1 anno di squalifica Daniele Fiorentino e Onofrio Turitto. Sono stati invece prosciolti da ogni incolpazione Francesco Rossiello e Paolo D’Aucelli.


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