Sportellate e gol, la dura vita di Sorrentino: «Allenamenti e partite sempre al massimo»

Il giovane attaccante parla del suo inizio di stagione, della crescita e della convivenza tattica con Fioretti. Sabato c’è la sfida col Forlì dell’ex Conson: «Mi conosce, ma anche io conosco lui»…

Grande sacrificio davanti dove Lorenzo Sorrentino si mette a disposizione dei compagni a costo di sacrificare la propria prestazione. Un lavoro ingrato, che però paga bene. Nove punti in quattro partite e la quarta posizione in classifica col terzo miglior attacco:

«È un buon inizio, ma è solo l’inizio, non dobbiamo mai perdere la concentrazione. Non mi aspettavo prestazioni personali del genere, ma come ho sempre detto: il sacrificio porta risultati. Cerco sempre di dare il massimo durante la settimana e nei novanta minuti poi, con un pubblico così, giocare è bellissimo».

Alla prima esperienza assoluta nel calcio professionistico è già riuscito ad avere una visione d’insieme del girone:

«C’è grande equilibrio tra le squadre in questo campionato. Bisogna essere concreti sotto porta perchè vince chi sa sfruttare meglio le occasioni che crea».

Qualche rimpianto per non aver saputo ribaltare la gara interna col Mantova:

«Abbiamo dimostrato troppa leggerezza in avanti e non abbiamo ottenuto nulla».

Convivenza possibile. Sorrentino perno nell’attacco a tre con due esterni vicino o in coabitazione con Giordano Fioretti:

«Il mister durante la settimana ci prova spesso insieme, è un’alternativa al modulo abituale. Non saprei dire quale preferisco perché in ogni caso si parla di caratteristiche (dei compagni) molto diverse. Il 4-3-3 porta a sacrificarsi molto, mentre con il 4-4-2 si cerca più il pressing e ci si aiuta di più».

Sabato c’è il Forlì che schiera un ex rossoblù, protagonista della cavalcata trionfale in Serie D:

«Diego (Conson) è un amico e penso che sia un giocatore di alto livello. Ci siamo allenati insieme e penso di essere cresciuto anche grazie a lui perché lo scorso anno il mister ci schierava spesso da avversari in partitella. Avrei preferito incontrarlo ad agosto in ritiro piuttosto che da avversario in campionato. È vero, lui conosce me, ma io conosco lui».

Secondo Sorrentino non esiste una Samb da trasferta e da Riviera, ma avversari che si presentano in maniera diversa:

«Giocare in una piazza come questa ti spinge ad attaccare e le squadre che vengono qui si chiudono, come il Fano, contro cui abbiamo sofferto molto per segnare. Tuttavia in casa il gol arriva sempre, ma è fondamentale non perdere mai la concentrazione. La nostra non credo sia una squadra “da trasferta” e che soffre in casa. Abbiamo perso solo una gara, contro il Mantova, per i nostri errori che poi abbiamo evitato nelle gare contro Gubbio e Fano. Non dobbiamo sottovalutare il Forlì perché se ci sono cali di concentrazioni, anche piccoli, l’avversario può far male».

In estate si vociferava di un possibile addio, ma Sorrentino spiega:

«A San Benedetto sto benissimo, ho sempre pensato a fare bene in rossoblù. Mi fa piacere che il mio nome venga accostato a squadre di categorie più alte, ma sono concentrato esclusivamente a fare bene qui».

Domenico Del Zompo

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