Spadafora: «Nel nuovo decreto previsti bonus ai collaboratori sportivi fino al 5 marzo»


Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora si affida alla sua pagina Facebook per un lungo post nel quale cerca di dare qualche certezza in più anche dal punto di vista economico ai tanti operatori dello sport che n questo periodo si stanno trovando in grossa difficoltà visto lo stop prolungato a livello dilettanstico.

«Il virus non dà tregua, l’Europa è in gran parte nuovamente in lockdown. – le prime parole del
Da domenica la maggior parte delle regioni italiane torna in zona rossa o arancione. Il che vuol dire che la stragrande maggioranza delle attività di ogni genere saranno sospese.

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, è stato molto chiaro: il rischio per l’Italia nelle prossime settimane è altissimo e dobbiamo scongiurare un nuovo lockdown nazionale.
Abbiamo discusso a lungo in Consiglio dei Ministri e insieme al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e a tutti i colleghi abbiamo deciso che fossero inevitabili ulteriori misure restrittive in tutti i settori fino al 5 marzo.

Per questo sempre si è decisa una nuova tranche di sostegni economici. Nel decreto che approveremo la prossima settimana inserirò il bonus per i collaboratori sportivi fino al 5 marzo, un nuovo fondo perduto con maggiori risorse per ASD e SSD, il fondo per le partite Iva e altre misure di sostegno.
Seguirò personalmente l’applicazione di ogni singolo intervento perché avvenga in tempi rapidi e senza alcun problema.

Ho piena consapevolezza che migliaia di imprese sportive sono in gravissima difficoltà e rischiano di chiudere per sempre. Condivido quotidianamente il dramma di ogni persona colpita dalle nostre misure: dei proprietari delle strutture sportive in ginocchio, dei Presidenti delle associazioni e delle società sportive, dei lavoratori sportivi, dei tanti appassionati e soprattutto dei giovani ai quali stiamo sottraendo un pezzo della loro vita sociale e della cura del benessere psico-fisico.

Oggi il mio ruolo mi impone di prendere decisioni che possono non essere condivise ma che in coscienza ho il dovere di perseguire, anche se queste risultano fortemente impopolari. Abbiamo iniziato – e siamo primi in Europa per velocità – la campagna di vaccinazione, l’unica definitiva strada per uscire una volta per tutte dalle limitazioni. Nel frattempo abbiamo il dovere di tenere i numeri sotto controllo, perché dietro quei numeri ci sono le vite dei nostri familiari, dei nostri amici».


Commenti