Samb, un anno dopo stessa situazione ma meno giustificazioni

SAMB, UFFICIALE IL RITORNO DI ALFONSI
SAMB, LE PAROLE DI ALFONSI

Come prima, forse anche peggio. Il richiamo di Sante Alfonsi sulla panchina della Samb è l’ennesimo segnale di un “remake” della stagione 2021/22; stavolta, però, anche se la classifica è leggermente migliore per i rossoblù, la situazione nel complesso si può definire anche più grave, per una serie di fattori.

«Niente paragoni col passato, ora dobbiamo soltanto pensare a fare i risultati» ha detto giustamente il mister dopo aver diretto il primo allenamento della settimana al Samba Village. Come è avvenuto nello scorso dicembre, infatti, il tecnico sambenedettese si ritrova a dover sollevare una squadra piombata in zona play out, con 12 punti ottenuti in 11 partite.

Casualità, 12 punti erano stati ottenuti anche nel 2021/22 prima dell’arrivo della coppia Alfonsi-Visi, anche se allora le giornate disputate erano 14 e la Samb si trovava – dopo il ko di Montegiorgio alla terzultima di andata – al terzultimo posto. Allora, però, si pagava lo scotto di una stagione iniziata con estremo ritardo per via della mancata iscrizione in Serie C e di tutto ciò che ne era conseguito.

Ecco perché, in questo 2022/23, la situazione è per certi aspetti più grave rispetto ad un anno fa. Perché in estate si è avuto tutto il tempo per programmare nei minimi dettagli una stagione competitiva; perché sull’allestimento della rosa – pur avendo più tempo a disposizione e potendo contare su un gruppo rodato (quello che aveva appena vinto i play off) – sono stati commessi tanti errori; perché il rapporto tra il presidente Roberto Renzi e la tifoseria è ai minimi termini, come testimoniato dalle contestazioni delle ultime settimane.

In questo difficile contesto, la Samb ha scelto di affidarsi si nuovo a Sante Alfonsi, sperando che sotto la sua gestione si possa intraprendere lo stesso percorso di un anno fa.

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