Samb-Fermana 1-1, LE PAGELLE: Angiulli, coraggio premiato


SAMB-FERMANA 1-1, LA CRONACA

MONTERO: «DOBBIAMO ESSERE PIÙ CONCENTRATI»

NOBILE                             6

Dopo quello di Gomez contro il Gubbio incassa un altro gol di testa, quello di Cognigni, su cui ha poche responsabilità. Reattivo su una conclusione sporcata di Neglia, fa sempre sentire la sua presenza alla difesa, anche quando c’è da alleggerire la pressione avversaria.

SCRUGLI                           5

A pochi secondi dal fischio d’inizio si fa buggerare da Iotti che poi serve a Cognigni il pallone dell’1-0 ospite. Un errore fin troppo pesante, a cui prova a rimediare con un colpo di testa di poco a lato prima dell’intervallo.

CRISTINI                           6

L’ex Teramo, sempre solido in marcatura, è il punto di riferimento di una difesa che deve ancora trovare il bandolo della matassa (quattro gare ufficiali e ancora nessun clean sheet) ma che in lui sembra aver trovato un elemento affidabile.

D’AMBROSIO                  6

Al rientro dopo aver scontato la squalifica per il rosso di Carpi, con Cristini compone una coppia centrale che dopo il black out iniziale – su cui loro non hanno responsabilità dirette – limita bene gli affondi di Neglia e Cognigni.

ENRICI                              5,5

L’ex Torino Primavera ha sicuramente buone qualità, ma deve essere molto più attento in marcatura: nell’azione che sblocca la partita Cognigni gli sguscia via e lo anticipa di testa.


SHAKA MAWULI             7

Con un passo che sembra compassato ma tremendamente efficace fa sempre suo il pallone nella zona che gli compete. Strappa anche gli applausi dei pochi presenti al Riviera con un paio di giocate di altissimo livello. Forte.

ANGIULLI                         7

La fortuna aiuta gli audaci e il Fez, che pure è ancora alla ricerca della forma migliore, non difetta in quanto a coraggio. Il 23 prova più volte la conclusione dalla distanza e, dopo diversi tentativi a vuoto, trova il gol che rimette a posto le cose.

ROCCHI                          5,5

Il suo motore viaggia ancora a giri troppo bassi rispetto ai tempi migliori: in fase offensiva non è sempre presente e nella ripresa Montero lo sostituisce con l’ultimo arrivato D’Angelo.

CHACON                          6

Quando gli si accende la luce salta l’uomo con facilità e crea i presupposti per arrivare al gol, ma – come un po’ tutti i calciatori con le sue caratteristiche – viaggia a corrente alternata. Può essere un crack, ma deve trovare continuità.

NOCCIOLINI                    5,5

Anche per lui, complici i pochi rifornimenti, la vita contro gli arcigni controllori fermani è grama e davanti ha pochi palloni giocabili. Solo una volta, nella ripresa, gode di un minimo di spazio ed impegna severamente Ginestra. Poi la solita staffetta con Lescano.


MAXI LOPEZ                    6

Non era facile trovare il pertugio giusto, quando sei francobollato da tre difensori. Spesso anticipato o falloso, la sua è una gara sofferta, ma si procura comunque la punizione da cui nasce il pari e in pieno recupero mette i brividi agli ospiti con un affondo in area.

D’ANGELO                       6

L’ex Casertana è il primo a fare il suo ingresso in campo con l’intento di dare più dinamismo ad un centrocampo che marcia a giri troppo bassi. Si fa vedere e prova la conclusione in un paio di circostanze.

BACIO TERRACINO         6

L’ex di turno parte dalla panchina, ma quando entra in campo fa di tutto per lasciare il segno, anche se non riesce a punire i suoi vecchi compagni di squadra.

LESCANO                          S.V.

Come già accaduto nelle prime due partite di campionato prende il posto di Nocciolini per comporre il tandem tutto argentino con Maxi Lopez. Il capitano lo trova nel finale con un bel tirocross, ma il numero 32 è in fuorigioco.

MALOTTI                          S.V.

Duttile esterno capace anche di ricoprire il ruolo di mezzala, cosa che fa in uno schieramento a trazione interiore come quello che cerca di completare la rimonta.

DE CIANCIO                     S.V.

Prima presenza anche per il centrocampista argentino, cui viene affidata la regia di un centrocampo completamente votato all’attacco nel finale.


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