L’Angolo del Narrante – San Benedetto ai Giochi senza Frontiere

In questo spazio della Gazzetta troverete una nuova rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.

SAN BENEDETTO AI GIOCHI SENZA FRONTIERE

Il format “Giochi senza Frontiere” appartiene ormai alla storia della televisione. Derivato dal programma francese “Intervilles”, a sua volta ispirato all’italiano “Campanile Sera”, il seguitissimo spettacolo televisivo prodotto dall’Unione europea di radiodiffusione vede sfidarsi differenti nazioni del vecchio continente in divertenti e atletiche prove. Un torneo itinerante, senza frontiere appunto, che dall’estate del 1965 – anno della prima edizione – al 1999 (breve interruzione dal 1983 al 1987) tiene incollati al televisore milioni di spettatori. L’Italia prende parte ad ognuna delle 30 edizioni dei “Giochi senza Frontiere” e in quella del 10 giugno 1982 viene rappresentata anche dalla città di San Benedetto del Tronto.

Nella seconda puntata con sede nella croata Sebenico, la delegazione sambenedettese, capitanata da Fausto Giorgini e composta da Romolo Bugari, Cesare Alesi, Carla Lunerti, Gabriele Piccioni, Luigi Guidotti, Domenico Chiappani, Anna Mancini, Patrizia Bruzi, Anna Schiavi, Paola Monaldi, Claudio Felici e Walter Romandini, si classifica al sesto posto, davanti solamente agli svizzeri della Valle De Joux e alle spalle della Francia, rappresentata dalla città di Foix, della cittadina belga Wielsbeke, dei padroni di casa di Sebenico, dei britannici di Keswick e della regione portoghese delle Azzorre. Il programma, ideato e voluto dall’allora presidente della Francia Charles de Gaulle, consiste in una serie di prove che i Paesi partecipanti devono superare per guadagnare punti in classifica. Memorabili anche le diverse varianti all’interno delle sfide di “Giochi senza Frontiere” come il “Jolly”, il “Fil Rouge” o la “Scommessa”.

La trasmissione segue il suo caratteristico andamento itinerante fino al 1995 dove in ogni edizione ciascuna puntata viene ospitata da ognuna delle differenti nazioni partecipanti. Dal 1996, invece, si opta per una sede fissa. “Jeux sans frontières” ha smesso, ormai da quasi tre decenni, di allietare le serate estive di milioni di telespettatori, ma tra i numerosi colori che hanno illuminato e reso iconico questo programma televisivo possiamo annoverare anche il rosso e il blu della città di San Benedetto del Tronto.

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