Il capitano rossoblù sui prossimi impegni di campionato: «Incontreremo squadre che non ci regaleranno niente». Su Reginaldo: «Giocatore umile, si è messo subito a disposizione»…
PRESTO PER CANTAR VITTORIA – A Matelica ha dato un saggio delle sue qualità, nonché un compendio della sua stagione alla Samb, subentrando all'infortunato Palumbo e giocando prima da esterno offensivo poi da terzino. Dopo la bella vittoria in trasferta confessa: «Il mister ci ha detto che non avevamo ancora fatto niente, anche se dieci punti sono tanti a nove gare dal termine e dopo aver riscosso due successi negli scontri diretti contro Fano e Matelica. A questo punto dipende tutto esclusivamente da noi e sappiamo di non dover mollare. – Il prossimo impegno casalingo vedrà i rossoblù opposti all'Isernia, che a San Benedetto arriverà spaesata, con un nuovo tecnico e la rottura tra tifosi e squadra – Li abbiamo incontrati all'andata e sappiamo che sono tosti. Cercheremo di partire forte fin dal primo minuto: siamo concentrati. Quando si affrontano queste squadre bisogna partire subito bene per non dar nessuna certezza e per far aumentare di più i loro dubbi. Quando si troveranno davanti una Samb che gioca come ha fatto fino ad ora saremo noi a fare la partita. Sono comunque gare da prendere con le molle perché incontriamo squadre in cerca di punti che non ci concederanno niente. Vedremo poi cosa succederà ad Avezzano perché il Matelica potrebbe accusare il colpo di sabato avendo subito una sconfitta che brucia. – Tra le squadre affrontate in campionato individua quella che può riservare sorprese alla Samb – Siamo noi l'unica insidia che la Samb può trovare da qui alla fine della stagione perché se entriamo in campo leggeri e poco concentrati diamo un vantaggio agli avversari, dobbiamo essere quelli di sempre e non avremo nessun problema».
LO STRANO PERCORSO – Nonostante lo scarso minutaggio sotto la gestione tecnica di Ottavio Palladini, l'ex Rieti si è comunque ricavato un posto tra i protagonisti. L'allenatore rossoblù ha ricordato in più di una occasione di essere costretto a fare scelte non facili anche a causa della regola legata agli under, Pezzotti non si è mai scomposto: «Ho cercato sempre di restare concentrato perché sapevo che il mio momento sarebbe arrivato, mi sono fatto trovare pronto accettando di rimanere fuori perché quando la squadra va bene ha una impostazione che il mister non vuole, giustamente, toccare. Questo ha portato ottimi risultati. Bisogna restare concentrati sull'obiettivo finale che è la vittoria del campionato, non siamo qui per giocare 34 partite altrimenti si diventa egoisti e non si possono raggiungere risultati di squadra. Il mister mi ha sempre detto di rimanere tranquillo perché la mia duttilità avrebbe permesso di entrare a partita in corso concedendo anche un cambio di modulo. Ho fatto il terzino quando ero under, sempre a causa di questa regola poi mi sono trovato fuori dovendomi adattare anche ad altri ruoli sulla fascia come l'esterno alto…».
SU REGINALDO – «Prima che Reginaldo arrivasse credevo fosse un altro tipo di giocatore dal punto di vista morale e umano, invece si è messo a disposizione si è integrato subito nel gruppo allenandosi come un professionista: lo guardo come un esempio perché è un giocatore che ha fatto la Serie A e si trova a giocare anche con ragazzini del '98 o '99 dandogli una grandissima mano. Questo dimostra che non basta solo la bravura il fisico per arrivare in alto».
Domenico Del Zompo