I ricordi di Simonato: «Il mio arrivo alla Samb e le sere di “bestia” con Bergamasco»


Dal trasferimento arrivato negli ultimi giorni di calciomercato alle emozioni – dentro e fuori dal campo – vissute a San Benedetto del Tronto. Maurizio Simonato ha ricordato i suoi primi anni alla Samb attraverso la sua pagina Facebook.

Dopo un bellissimo campionato a Massa, fui acquistato dalla Samb negli ultimi 5 minuti prima della chiusura della mezzanotte, nel mercato di luglio del 1972 di Chiesina Uzzanese (Toscana). Seppi da un articolo di giornale che ancora conservo che ero della Samb. Spesso penso alla mia vita senza quegli ultimi 5 minuti, chissà dove sarei ora, dove mi avrebbe portato. L’impatto con S. Benedetto è stato subito positivo. In quel primo anno mi riconfermai segnando 12 gol e con l’arrivo di Bergamasco, Chimenti e Basilico, si delineò la Samb che nel 73/74 avrebbe vinto il campionato con 9 punti di vantaggio. La nostra forza è cresciuta insieme ai nostri rapporti, al nostro modo di vivere le giornate, alle prove da affrontare assieme. Spesso, ad inizio settimana, noi scapoli ci trovavamo allo chalet di Gigi Traini con i nostri mister. Facevamo pranzo con prosciutto e formaggio e con l’immancabile vino che piaceva a Mister Bergamasco, il “Matheus”. Quanti episodi… Ricordo un ritiro precampionato in cui alloggiavamo presso la scuola di Amandola: le nostre camerate erano le aule scolastiche. Mi inventai uno scherzo per il nostro massaggiatore Walfrido Bernardini, soprannominato da noi “Wanono”, una sorta di “mago” che allora utilizzava massaggi e fisioterapia per curare i calciatori infortunati. A Bernardini, piaceva leggere “Kriminal” e “Diabolik”, da lì l’idea di farlo spaventare con un trucco d’effetto. Legai con un filo di nylon trasparente una sedia della sua camera e, terminato il giro serale delle camere dei giocatori, al suo rientro in stanza, iniziai a tirare il filo dalla mia “aula”. Iniziai a tirarla prima piano piano, poi alla fine quando diedi uno strattone, il povero Walfrido, smise di fissarla e un bel po’ spaventato la prese e la portò in corridoio non accorgendosi del filo. Per un paio di giorni divenne l’argomento di punta delle sue confidenze che raccontava un po’ a tutti. Prima, durante e dopo, risate a crepapelle. Storica poi la famosa foto della Samb con 10 giocatori e Walfrido Bernardini, dato che in quel momento mancava Valà (forse era andato al bagno?!). Il giovedì era il giorno della partita con la nostra Primavera in un Ballarin pieno e naturalmente, anche con i giovani di allora, gran parte di San Benedetto, il rapporto era fraterno e positivo, e con molti di loro è rimasta ancora una bella di amicizia. Il venerdì sera dell’Abbadetta era dedicato alla bestia. Prima in sala fino alle 10.00, poi quando Bergamasco ci mandava a letto, fino a mezzanotte. Spesso il perdente era Anzuini, pochi soldi, ma da quando una sera disse “Ok vi faccio un assegno”, per tutti da allora fu “Aldo keque”!


Fonti per le foto: Facebook

Commenti