Fedeli tra mercato e Federico, tra presente e futuro: ecco come stanno le cose

Nonostante una posizione di classifica invidiabile, non dimenticando che si parla di una neopromossa, la situazione in casa rossoblù non è certo rose e fiori. Abbiamo provato a fare il punto della situazione…

La Samb guidata da Ottavio Palladini, in classifica, dice 31. Punti pesanti, innanzitutto, nella famigerata ottica salvezza, figli di otto vittorie, sette pareggi e quattro sconfitte con ventisei gol segnati e ventuno subiti. Uno score da alta classifica che il presidente vuole mantenere, anzi, incrementare. Si dice che l’ambizione sia nemica del successo, ma guai ad andare da Fedeli a recitare il refrain “Pensiamo prima alla salvezza” o “La situazione di classica è più che positiva”.

LA ROTTURA – Da una di queste due frasi è scaturito il famoso litigio che, ormai circa un mese fa, avrebbe coinvolto il numero uno di Viale dello Sport e il Direttore Sportivo Sandro Federico. Parole grosse, dicono, rivolte a chi paga che non sono passate in sordina e che hanno creato una netta ed insanabile spaccatura tanto da portare il patron a chiedere, a più riprese, le dimissioni di Federico. Richiesta, chiaramente, rimasta inevasa. Da qui l’allontanamento da quella che lo stesso direttore sportivo ha definito “una propria creatura” e il divieto tassativo di seguire la squadra in trasferta sia a Pordenone che, venerdì, a Padova.

NELLE MANI DEL PRES – I recenti risvolti di mercato che interessano da vicino la Samb sono frutto del coinvolgimento diretto di Fedeli, la richiesta, cioè, di notizie inerenti l’esterno offensivo della Salernitana Caccavallo e, sembrerebbe, l’attaccante ex Juve Paolucci. Dato mandato a Federico di estirpare i rami secchi per poter portare alla corte di Palladini nuovi elementi e rinvigorire così una rosa che, per buona parte del girone d’andata è sembrata molto più che competitiva. La frattura di cui sopra potrebbe essersi riflessa sugli equilibri del gruppo di Ottavio Palladini, provocando una certa frizione.

ARMONIA DA RITROVARE – Nell’intervista post gara di Pordenone, il presidente ha avanzato qualche sospetto in merito: «Non vorrei che stia accadendo qualcosa nello spogliatoio che mi sfugge». Da qui potrebbe emergere una mancanza di armonia diffusa nel gruppo quel gruppo sul quale il tecnico punta tutto per ottenere risultati importanti. Figlio di queste situazioni è lo smarrimento che, ultimamente, si legge negli occhi di Palladini, sicuramente vittima dell’instabilità e del “non” rapporto tra Fedeli e Federico. Riguardo l’allontanamento di Daniele Diomede, la società non si è espressa gonfiando così l’alone di mistero intorno alla questione: l’unica certezza in merito è che la decisione è stata presa nell’arco di un paio di giorni a cavallo della trasferta di Pordenone.

Domenico Del Zompo

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