Tra mercato e ambizioni: la Samb ai tempi del ritiro. Il punto di Alessio Perotti

Superato il fatidico scoglio del secondo anno questa dirigenza ha tutte le carte in regola per regalare qualcosa di importante: intanto si vive “come nelle favole” per dirla con Vasco…

Inutile nasconderselo: dopo la poderosa cavalcata dalla D e la soddisfacente annata di ritorno in LegaPro conclusa a testa alta ai play-off, c’è una voglia matta di Samb attesa dalla seconda stagione professionistica consecutiva. Dal finale in crescendo tra il raid eugubino e la sfida ad armi pari salentina si riparte con ancor più entusiasmo, una società sempre più solida e convinta, uno stadio finalmente a posto e un pubblico pronto ancora una volta a fornire valore aggiunto. Oltretutto la rosa che stanno costruendo Fedeli e i suoi collaboratori appare già promettente e ben assortita, soprattutto a centrocampo, quel reparto nevralgico da cui spesso nascono le fortune calcistiche. È cambiato tanto rispetto ad un paio di mesi fa, compresa la guida tecnica e soprattutto non c’è più quel “superuomo” di Mancuso, ma c’è sempre uno zoccolo duro costituito da una coppia di portieri di valore (Aridità e Pegorin), dall’affidabilissimo Rapisarda, dalla pietra miliare Bacinovic, dal coriaceo Damonte, dal golden-boy Vallocchia, a cui aggiungerei dopo la parentesi forlivese il figliol prodigo Conson. A mio avviso ci sarebbe da chiudere un occhio e trattenere Sorrentino (per il giovane generoso centravanti potrebbe essere l’anno della consacrazione), senza dimenticare altri baldi giovanotti, che hanno già trovato spazio, come Mattia, Di Pasquale e Candellori. A questi si sono aggiunti i nuovi arrivati a partire dall’intramontabile Di Cecco (che coppia con Bacinovic!), passando per il rampante Valente (non affibbiamogli però il fardello dell’eredità di Mancuso), volando sulle ali del genio di Esposito finalmente in rossoblu per approdare a tasselli di categoria come Gelonese e Miceli e alla freschezza dei giovincelli Demofonti e Bove, di cui si dice tanto bene ma che sicuramente dovranno pagare lo scotto dell'approccio alla LegaPro. Mancano quattro tasselli (un altro centrale difensivo, il laterale sinistro, un altro esterno d’attacco e la solita punta possibilmente prolifica) in vista della partenza per il ritiro di Cascia, ma se si pensa che di questi tempi stavamo a contare i minuti mancanti all’iscrizione (ansia che lasciamo volentieri agli altri), penso che possiamo ritenerci ampiamente soddisfatti e fiduciosi. Superato il fatidico scoglio del secondo anno, su cui precedenti gestioni societarie si erano arenate (Mastellarini, Tormenti, Spina e Moneti), questa dirigenza ha tutte le carte in regola per regalare qualcosa di importante, che però ci guardiamo bene dal nominare, intanto godiamoci l’attuale luminoso periodo della storia rossoblu, vivendo, direbbe Vasco, “come nelle favole”.

Alessio Perotti

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