Tommasi: «Ripartire? Solo quando tutti i cittadini potranno fare tamponi e test»


Quello col ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che si è tenuto mercoledì (in videoconferenza) è stato un incontro interlocutorio per i vertici del calcio nazionale. Tra i partecipanti anche Damiano Tommasi, che ha commentato il meeting intervenendo a Rai Radio 1. «Allo stato attuale la situazione del Paese non consente la ripresa dell’attività, dobbiamo capire se ci saranno le condizioni di sicurezza nelle prossime settimane e quali procedure si devono attivare per renderlo possibile, tutelando la salute di tutti, non solo degli atleti – le parole del presidente dell’Associazione Italiana Calciatori -. L’incontro è stato utile per mettere sul piatto tutte le posizioni e metterle a confronto con chi dovrà analizzare la situazione per stilare un protocollo adeguato». Ma quando, secondo Tommasi, si potrà ripartire? «Da parte dei calciatori la richiesta che è stata fatta è quella di far ripartire il calcio quando tutti i cittadini potranno disporre di tamponi e test, non ci deve essere una corsia preferenziale per la categoria – ha continuato il numero uno dell’AIC -. Questo non certo per immagine ma per responsabilità etica: molti calciatori sono risultati positivi e molti hanno familiari e amici malati in attesa dei tamponi; i calciatori non vogliono essere fuori dal contesto del Paese».


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