Samb-Sora 4-1, IL COMMENTO: Il piglio giusto

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SAMB-SORA 4-1, MAXI GALLERIA FOTOTIFO

Scriveva Eduardo in Napoli milionaria “ha da passà a nuttata” e così doveva passare quel maledetto dicembre dalla media retrocessione con uno squallido mezzo punto a partita ed eccoci allora a brindare al nuovo anno con l’agognato ritorno a quei tre punti, che per la Samb mancavano dal successo casalingo con L’Aquila di fine novembre.

E le novità oltre al ritorno alla vittoria non sono mancate, già a partire dalla formazione iniziale dove al di là degli annunciati esordi di Senigagliesi, peraltro subito in gol, e Bontà, impiegato per un tempo, la maggiore sorpresa proposta dal confermato Lauro è stata l’esordio tra i pali del sedicenne Grillo con il tanto invocato utilizzo di un 2003 come Pietropaolo in mezzo al campo. E la Samb ha subito girato a meraviglia, calando per la prima volta il poker, tutto nella prima frazione, e letteralmente divorando un avversario, confermatosi peraltro modesto come già all’andata (7-2 nel doppio confronto).

Ha giocato col piglio giusto da squadra che vuole vincere senza mezzi termini la formazione di Lauro (finalmente anche cinque sostituzioni da parte sua col primo avvicendamento per Arrigoni), partendo col pedale pigiato sull’acceleratore, come d’altronde aveva fatto anche contro la Vigor Senigallia, non concretizzando però in quella sciagurata circostanza una schiacciante supremazia territoriale. Era questa la ripartenza che si attendeva e che non è stata affatto scalfita dai risultati provenienti dagli altri campi, perché almeno per due mesi la Samb dovrà più che mai guardare a se stessa e procedere ventre a terra. E visto quanto sciorinato col Sora, le premesse per una bella tornata di ritorno ci sono tutte.

È stato dunque archiviato un altalenante 2023, che nel centenario ha visto prima la Samb prossima come non mai ad una forse definitiva scomparsa, poi clamorosamente rilanciata in una folgorante rinascita e purtroppo boccheggiante nel mese finale. Ma l’aspetto decisamente più importante e lieto è stato rappresentato dalla riconsegna alla città della Samb in versione 3.0, dopo la 1.0 vissuta dalla fondazione fino al 1990 (fine dell’era Zoboletti) e la 2.0 che per trent’anni circa è stata bistrattata e mercificata da un proprietario (spesso più avventuriero…) all’altro. Merito di questa società e di tutto l’ambiente sambenedettese, che, manco a dirlo, si è fatto trovare pronto per ripartire tutti insieme, uniti più che mai.

Alessio Perotti

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