Samb, LE PAGELLE DI FINE ANNO. Centrocampo: Vallocchia è il futuro, Sabatino decaduto

Le giocate di Bacinovic, i periodi di Lulli e la mancanza di cambio di passo da parte di Berardocco: ecco tutti i voti ai centrocampisti rossoblù della stagione 2016/17…

VALLOCCHIA 7Il talentuoso reatino fa intravedere qualità da grande: tecnica, duttilità e giocate da applausi, come quelle dei due eurogol contro Gubbio ed Ancona. Prossima stagione ancora in rossoblù, il futuro è dalla sua parte se saprà affrontarlo oltreché con le gambe anche con testa e cuore.

BACINOVIC 6

Il colpo grosso del mercato di riparazione giunge in Riviera con una condizione atletica da dopolavoro ferroviario. Al termine del mesetto necessario per smaltire il surplus comincia a dispensare la sapienza calcistica degna dei suoi momenti di gloria, realizzando anche due reti purtroppo inutili ai fini del risultato. Se deciderà seriamente di continuare con questo mestiere potrebbe essere il sontuoso caposaldo della Samb che verrà.

LULLI 6

Inserimenti puntuali, cambio di passo e potente tiro dalla distanza si dimostra il motore del centrocampo. Il quattro tempi dell’autunno 2016, però, si inceppa troppo presto e quando i punti iniziano a pesare come macigni sembra essere la brutta copia di se stesso. Ai play off riecco il vero Lulli, quello che la Samb spera di potersi godere anche nel 2017/18.

DAMONTE 6,5

Per l’ex Pistoiese vale l’esatto contrario di quanto scritto per Lulli: arrivato a San Benedetto in ritardo di condizione, impiega diverse settimane per ingranare ma nel girone di ritorno è tra i pochi ad avere un rendimento costante. Per dimostrare di essersi meritato appieno il rinnovo, però, dovrà fare qualcosa in più nel 2017/18.

CANDELLORI 6

Il salto tra i professionisti ha messo in evidenza i limiti del torello di Castorano, forse ancora un po’ acerbo tatticamente. Un anno di faticosa – ma formativa – palestra. Grinta e fiducia da parte della società non gli mancano: appuntamento al 2017/18.

SABATINO 5

Dalle acclamazioni alla scritta apparsa al Merlini, il mondo sambenedettese gli si è rovesciato addosso in meno di un anno. Dopo un buon avvio di stagione, in cui realizza anche due gol pesanti, entra in un’interminabile spirale involutiva. I tifosi non gli perdonano il rigore calciato alle stelle nel match contro la Maceratese, che costò la panchina a Palladini. Decaduto.

BERARDOCCO 4,5

Doveva essere il motore del centrocampo, ma la marcia più lunga che ha ingranato è stata la seconda. Compassato e prevedibile nella costruzione della manovra, raramente l’ha impreziosita con le giocate illuminanti che tutti si aspettavano da “quello cresciuto insieme a Verratti”. Nel girone di ritorno tanta panca a Padova.

ZAPPACOSTA S.V.

Rinforzo da zero minuti, il vero colpo di mercato la Samb lo mette a segno quando riesce a dirottarlo verso Lumezzane, mentre percorre la strada inversa Rapisarda. Di lui ci si ricorda per aver provocato le sfuriate di Fedeli e per un video tributo in cui si ripercorrono le migliori giocate della sua esperienza sambenedettese: tre minuti di sfondo nero.

CRESCENZO S.V.

Andata e ritorno alla Flaminia Civitacastellana sono inframezzate dall’effimera esperienza nella Riviera delle Palme, dove colleziona solo un paio di presenze da subentrante.

DOUA BI S.V.

Dopo aver fatto la spola tra panchina e Berretti nella prima parte della stagione si trasferisce alla Virtus Teramo per fare esperienza nel campionato di Eccellenza Abruzzo.

OVALLE S.V.

Acerbo tatticamente e fuori condizione: difficile comprendere il motivo del suo arrivo a San Benedetto. Almeno, nella parte finale della stagione, colleziona qualche presenza con la Berretti.

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