Samb-Civitanovese 1-2, IL COMMENTO: La triade giusta per aprire un ciclo

SAMB-CIVITANOVESE 1-2, MAXI GALLERIA FOTOTIFO
PALLADINI: «ORA BASTA CON I FESTEGGIAMENTI
E CONCENTRIAMOCI SULLA POULE SCUDETTO»

Nelle ultime settimane che precedevano la matematica promozione della Samb in Serie C, Massi aveva più volte evocato l’immagine della barca che condotta dal nocchiero Palladini stava per approdare in porto e tanto si è materializzato venerdì scorso con il suggestivo arrivo della squadra dal mare e il bagno di folla prima sulla banchina poi in piazza San Giovanni Battista. A San Benedetto del Tronto e dintorni si vive un entusiasmo sempre più dilagante, addirittura superiore pure a quello dei fastosi tempi della Serie B, come rimarcato dal mitico Gregorio Basilico sul palco della festa, anche perché con l’amplificazione dei social si è di gran lunga esteso oltre i confini territoriali. D’altronde già ad inizio anno tutto l’ambiente credeva in questo successo, una volta assorbita l’ennesima amarezza seguita alla mancata promozione dello scorso campionato, un trionfo raggiunto con tre giornate d’anticipo, che ha avuto come deus-ex-machina la triade Vittorio Massi-Stefano De Angelis-Ottavio Palladini. E spesso i cicli calcistici fortunati vedono la loro gestazione proprio da una stretta sintonia tra figure fondamentali come presidente, direttore sportivo e allenatore.

Non era certo in dubbio la continuità di una società, che ora dovrà necessariamente strutturarsi sia economicamente che organizzativamente per reggere l’urto della Serie C. Era maturato già da tempo il prolungamento del rapporto con De Angelis (portato qui da Max Fanesi), che quest’anno non ha sbagliato nulla e che ha resistito al serrato corteggiamento della sua ex società, il Campobasso, proprio in virtù del grande feeling venutosi a creare con il patron. “Last but not least” è stata l’auspicata e sacrosanta conferma del tecnico più vincente nella storia della Samb, Ottavio Palladini. Il trainer sambenedettese fu confermato anche dopo altre due promozioni, quella dall’Eccellenza nel 2009/10 e dalla Serie D nel 2015/16 (ovviamente non poté esserci continuità dopo quella dalla Serie D del 2012/13 per la mancata iscrizione, ma già lo stesso Palladini aveva comunque deciso di non proseguire). In entrambi i casi però le società, guidate rispettivamente da Spina e Fedeli, non erano poi tanto convinte di questa conferma, al punto da interrompere il rapporto al primo refolo di vento avverso (anche se nel 2010/11 in Serie D il buon Ottavio fu poi richiamato dopo le non certo brillanti parentesi di Giudici e Boccolini e nel 2016/17 in Serie C in realtà fu lui a dimettersi, ma in modo indotto dopo aver subito continue contestazioni al suo operato da parte di Fedeli).

Ecco perché quella di Palladini dovrà essere una conferma anche da sostenere quando il prossimo anno qualcosa non dovesse andare per il verso giusto, così come questa triade dovrà mantenersi costantemente sintonizzata per consolidare la Samb nel professionismo e magari, parafrasando “Gli anni” di Max Pezzali, far tornare gli anni d’oro della grande Samb. Perché, come recitato nell’emozionante video proiettato durante la festa, questo sia solo l’inizio.

Alessio Perotti

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