RICOMPATTARSI PER CREDERCI

Vabbè, diciamocelo con un sorriso, anche perché parliamo di calcio e non di massimi sistemi o di tragedie vere, in casa Samb proprio non ci si annoia mai. Per fortuna che le problematiche attuali non sono quelle ben più delicate di pochi anni fa, quando stavamo a discutere di stipendi, bollette ed iscrizioni. Adesso che siamo prossimi alla vetta in C e con una società modello dal punto di vista amministrativo ed economico forse viene un po’ di capogiro e si cade in diatribe antipatiche sì, visto che i panni sporchi dovrebbero lavarsi in casa, ma che nel calcio ci possono stare. Presidenti storici e vulcanici, come, tanto per citarne uno che ben conosciamo, Gaucci o Zamparini ci sono andati avanti per anni, sputando crude sentenze su allenatori e giocatori e si può dire che Fedeli appartenga alla loro progenie. Diciamo che può essere l’altra faccia della medaglia di chi non fa mancare nulla alla sua famiglia sportiva, ma che nel contempo da essa pretende sempre il massimo. Che poi addirittura qualcuno ipotizzi l’assurdità che il patron alzi questi polveroni per perdere apposta o per evitare il “rischio” di andare in B sembra veramente fuori da qualsiasi logica o razionalità. Solamente un pazzo, e non è proprio il caso del presidente rossoblu, investirebbe soldi per perdere o per preferire la serie C, che è un bagno di sangue finanziariamente, rispetto alla ben remunerata B, dove un bravo imprenditore come Fedeli potrebbe addirittura guadagnarci con un’equilibrata gestione. Potrebbe esserci sì il rischio che qualcuno, tra staff tecnico e atleti, non all’altezza dal punto di vista caratteriale ed umano, ne risulti destabilizzato o al contrario approfittare meschinamente di una sorta di delegittimazione dell’allenatore, come forse capitò nella sfida casalinga col Sudtirol che causò l’esonero di Moriero, ma chi si comportasse in tal modo non sarebbe degno non solo della propria ma anche di nessun’altra professione. Sta a mister Capuano, uno che sicuramente non si fa condizionare, e ai suoi calciatori reagire nel modo giusto e costruttivo a punzecchiature e critiche, che nel calcio non mancano mai, ed evitare di proporre alla calorosa piazza rossoblu una ripetizione di quella oscena prestazione per di più in una sfida sentitissima ed attesissima come quella di domenica prossima. Il riferimento da prendere come modello dovrebbe invece semmai essere quello del derby di fine 2017 contro la Fermana, quando la Samb sfogò sul campo le frustrazioni maturate nella sfida d’andata e nell’allora lungo digiuno di vittorie al Riviera. Quella è l’aggressiva ed intensa squadra, che tutti vorremmo rivedere e riapplaudire, per lanciarsi tutti insieme nell’appassionata volata verso un secondo posto tutt’altro che impossibile e che potrebbe schiudere insperati e galvanizzanti scenari.

Alessio Perotti

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