Razzismo in campo e sugli spalti: cambia l’articolo 62 del NOIF


Sarebbe bene tener fuori ogni forma di razzismo da tutti gli aspetti e non solo in ambito sportivo. In questa occasione, il calcio, sport di maggior impatto, prova a ricorrere a nuovi deterrenti. Sono state modificate, alcune in maniera sostanziale, diverse disposizioni contenute nell’articolo 62 delle N. O. I. F.


Una delle ultime squadre ad essere multate per tale motivazione è il Gubbio. Il Giudice Sportivo, su segnalazione a mezzo referto del direttore di gara, ha deciso di comminare alla società umbra 5mila euro di ammenda perchè “propri sostenitori in campo avverso al termine della gara rivolgevano ad alcuni giocatori di colore della squadra avversaria insulti razzisti e cori di scherno (r.proc.fed.,r.c.c.)“.

Nel Consiglio federale della FIGC, riunitosi a Milano il 31 gennaio scorso, è stata modificata la procedura che  gli arbitri sono tenuti a seguire in caso di cori razzisti e discriminatori da parte del pubblico durante le partite di calcio dei campionati professionistici.

Fino ad oggi le procedure stabilivano due brevi interruzioni a discrezione dell’arbitro in campo; alla terza le squadre sarebbero dovute rientrare negli spogliatoi per permettere al responsabile in carica per l’ordine pubblico di stabilire o meno la sospensione definitiva della partita. Con questa modifica, le squadre lasceranno il campo già alla seconda interruzione e, nel caso, potranno rientrare solo su decisione del responsabile per l’ordine pubblico, designato dal Ministero.

 

QUI IL COMUNICATO DELLA LEGA PRO E LE RELATIVE MODIFICHE

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