Pordenone: primo posto, ma c’è tensione. Lovisa: «Chi fischia vada a vedere altre partite»

Non è tutto oro quello che luccica specie se ti chiami Pordenone, stai facendo un ottimo campionato con uno zero nella casella “Sconfitte” e ti trovi in testa alla classifica. Dopo l’uscita dai playoff dello scorso anno, che la tifoseria fosse rimasta quantomeno scottata era più che prevedibile. Meno, ed è questo che salta all’occhio maggiormente, sono i mugugni e le facce lunghe dei supporters neroverdi nei confronti della squadra del presidente Lovisa. Malumori che si sono palesati dopo i pari contro Gubbio e FeralpiSalò. Gare giocate ed interpretate in maniera diversa che, con la vittoria conquistata contro il Ravenna al Bottecchia domenica pomeriggio, sono andate a comporre un pesante trittico di sfide in sei giorni. Colucci ha spostato l’attenzione sulla difficoltà di recuperare energie nervose dopo così poco tempo visto che, da calendario, i ramarri hanno giocato il posticipo del lunedì a Salò per fare rientro a casa a notte fonda e dovendo poi tornare in campo il mercoledì seguente. In sala stampa, dopo l' "x" col Gubbio, Colucci commenta così:

«Non siamo la Juventus… Forse stiamo chiedendo troppo a questi ragazzi. La metà di loro, negli anni passati, non era fra i titolari».

Una presa di posizione decisamente particolare ma che forse tende a voler togliere un po’ della gravosa pressione che tedia i ramarri, costretti a ripercorrere la via battuta nella scorsa stagione con Tedino al timone. Anche il presidente Lovisa, al termine della gara vinta contro il Ravenna, ha voluto dire la sua:

«Sono arrabbiato perché ho sentito critiche verso Stefani in occasione del gol del Ravenna. Il capitano è qui da tre anni e ci ha dato molto. Ho visto anche Baresi sbagliare, un infortunio può capitare a chiunque. Ma ho sentito anche mugugni verso tutta la squadra. La gente deve capire che i ragazzi vanno sostenuti non criticati. In dodici partite abbiamo pareggiato solo 3 volte e vinto nove. Se avessimo trasformato il rigore a Salò sarebbero dieci. Cosa si vuole di più? Le critiche arrivano anche dai social e da una parte della stampa. Se a qualcuno non piace come gioca il Pordenone vada a Tamai o da qualche altra parte. Di partite ce ne sono tante».

Domenico del Zompo

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