Pezzotti: «In Serie D c’è scarsa tutela e i presidenti potrebbero non pagare»


L’ex rossoblu Marco Pezzotti, è stato intervistato dal “Il Messaggero”, parlando di come ha trascorso la quarantena e come vede il futuro in Serie D. Pezzotti, proprio nel corso di questa stagione, era passato dalla Sangiustese alla Recanatese con la quale, al momento, dello stop si trovava al quarto posto in classifica: «Nessuno si sarebbe aspettato una cosa del genere da affrontare nel 2020; la pandemia ci ha costretti alla quarantena e abbandonare la routine così da un giorno all’altro è stato abbastanza traumatico. Questa cosa però mi ha permesso di dedicarmi a mia famiglia h24, cosa che non riesco mai a fare mai tra un impegno e l’altro». 

Pezzotti, poi, dà uno sguardo al futuro soprattutto nel mondo dilettantistico: «Il calcio dilettantistico uscirà con le ossa rotte da questa pandemia la crisi che colpirà le aziende ricadrà su tutte le società dilettantistiche che si reggono con sponsor che non daranno più il loro contributo. Per quanto riguarda le serie D è un discorso complicato: siamo dilettanti per i contratti ma ci alleniamo 6 giorni su 7, nessuno ci tutela e il Governo ha deciso che se non c’è prestazione i presidenti possono non pagare.

Molto fortunatamente lo faranno magari togliendo una percentuale portando a termine gli impegni presi ma la maggior parte ha preso la palla al balzo per non pagare più e mettere in mezzo ad una strada moltissime famiglie che vivono di questo. Adesso attendiamo notizie ufficiali per il definitivo annullamento di questa stagione che ormai pare inevitabile sperando nell’azzeramento dei contagi entro agosto per ripartire a settembre.

Certo non c’è una certezza in questo momento e la sicurezza che chiede il Governo in serie D così come nelle serie minori è impossibile da mantenere, però da qui a settembre cambieranno molte cose e sono sicuro che saranno positive per una ripartenza che per noi e le nostre famiglie sarà vitale».


Commenti