Palladini: «Feralpi pericolosa. Noi sempre obbligati a vincere, ma questa non è la serie D»

Il tecnico ha studiato il prossimo avversario: «È un gioco molto simile a quello del Sudtirol». Entusiasmo sì, ma andiamoci piano: «Da quando siamo in testa sembra tornato l’obbligo di vincere, ma non è così facile»…

Ottavio Palladini, al termine di una rifinitura molto lunga nella quale si è soffermato a discutere di alcune situazioni di gioco, ha più dubbi che certezze:

«La difesa è un'incognita. – l'unico certo del posto dovrebbe essere Ferrario – In attacco il dubbio è se puntare sulla forza o sulla velocità. Quello che mi preoccupa è che in ogni partita dobbiamo fare sostituzioni a metà del primo tempo, sono cose non previste ce ci complicano non poco la vita».

Una sicurezza c'è:

«Non cambierò assolutamente il modulo. Sappiamo di incontrare una squadra forte, dotata di grande corsa ed intensità, credo vedremo una partita che va sulla falsa riga di quella contro il Sudtirol: hanno la capacità di far male nelle ripartenze».

Rimpianti ancora legati alla sconfitta di Bassano:

«Ieri abbiamo rivisto la partita: fino al loro gol c’è stato molto equilibrio, poi abbiamo commesso una serie di ingenuità. Nella ripresa abbiamo giocato molto bene perché non abbiamo buttato palla. – Lavorare, quindi, sulla testa più che sulle gambe – Dobbiamo avere equilibrio e saperlo mantenere per 90 minuti. Quando andiamo sotto, ed  è un problema, giochiamo in modo troppo frenetico, soprattutto in casa. Sembra che ognuno voglia risolvere la partita e questo ci porta a sbagliare tanto.

La Feralpisalò arriverà a San Benedetto con la volontà di mantenere il contatto con la vetta:

«Se vogliamo vincere dobbiamo fare una partita perfetta non concedendo niente agli avversari, ci vorrà pazienza perché è una squadra da prendere con le molle. I nostri tifosi ci daranno  sicuramente una mano, come hanno sempre fatto d'altronde».

Fino alla sconfitta di sette giorni fa i rossoblù occupavano la vetta, seppur in coabitazione con Venezia e Bassano:

«Mi preoccupa il fatto che da quando siamo arrivati in testa abbiamo “l’obbligo” di vincere sempre. Non è così perché è un girone con grande equilibrio e si deve giocare con la testa e con pazienza. Quello che abbiamo fatto fino ad ora deve renderci orgogliosi, ma vincerle tutte non è facile. Questa non è più la Serie D, e pure lì non è facile, è ben diverso. Passiamo con troppa facilità dall’euforia al disfattismo: i ragazzi devono scendere in campo con la massima serenità. Lo abbiamo fatto a Bassano anche nella ripresa sotto di un uomo».

Tanti, forse troppi infortuni, nel paniere:

«È quello che mi preoccupa in questo momento e su quello influisce molto il fatto di cambiare spesso i campi di allenamento. Va ringraziato, innanzitutto, chi ci mette a disposizione le strutture per allenarci, ma vanno fatte alcune importanti valutazioni in merito. Il luogo migliore per allenarci sarebbe il Riviera, ma non possiamo farlo se non in rarissime occasioni».

In settimana il presidente Fedeli ha chiesto un regalo importante ai suoi:

«Vogliamo fare un regalo al presidente, ma vogliamo farcelo anche noi, sabato».

Domenico Del Zompo

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