Luca Fanesi, 4 anni dopo i fatti di Vicenza. Il fratello Max: «La verità è figlia del tempo»

Quattro anni dopo la battaglia continua, nonostante l’archiviazione. La famiglia di Luca Fanesi spera ancora che ci sia qualcuno a pagare per quanto accaduto il 5 novembre del 2017 quando, nei pressi dello stadio Romeo Menti di Vicenza dove era da poco terminata la partita tra la formazione locale e la Samb, Luca – tifoso rossoblù – rimase gravemente ferito alla testa.

Alla battaglia riabilitativa la famiglia ha sempre fatto procedere – parallelamente – quella legale per cercare di ottenere giustizia, e capire cosa (o chi) abbia provocato quei gravi danni a Luca. Nel 2019 il Gip del Tribunale di Vicenza ha accolto la richiesta di archiviazione, ma i familiari del tifoso sambenedettese si sono rivolti anche al CEDU, la Corte Europa dei Diritti dell’Uomo.

In occasione di questa funesta ricorrenza la Curva Nord Massimo Cioffi, attraverso vari striscioni apposti in città, ha voluto tenere alta l’attenzione, ribadendo la vicinanza a Luca. Sotto riportiamo alcuni striscioni.

Ad un post Facebook si è affidato anche il fratello di Luca, Max Fanesi per far capire – ancora una volta – come la battaglia per la ricerca della giustizia da parte della famiglia Fanesi andrà ancora avanti: “Pazienta per un poco, i calunniatori non vivono a lungo. La verità è figlia del tempo, presto la vedrai apparire per vendicare i tuoi torti” la citazione di Kant proposta dall’ex giocatore e dirigente della Samb.

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