Lega Pro girone B, gli altri match: altro finale targato Venezia, ma tutte le altre tengono il passo

La sfanga il Venezia che vince rimontando un Ancona gagliardo. Il Teramo pareggia e viene contestato mentre il Martelli di Mantova è ormai terra di conquista per gli avversari…

Reggiana – Modena 1-0
A Reggio la domenica calcistica di Lega Pro parte alle 12.30, quando solitamente ci si siede a tavola. Nell'atmosfera di un Mapei Stadium insolitamente disadorno di supporters si gioca il “derby del Secchia” tra i padroni di casa e il Modena. Avvio di gara deludente colmo di sbadigli e angoli reggiani. Per tutta la prima frazione i gialloblù di Capuano aspettano l’avversario cercando di ripartire in forza del 3-5-2 dell’esperto tecnico. Gli ospiti capitolano all’inizio della ripresa quando Carlini ribadisce in rete un colpo di testa respinto a Cesarini. A questo punto i ragazzi di Menichini possono limitare le sortite avversarie, addormentando la gara fino al termine, quando il Modena reclama per un dubbio fallo in area di rigore: le proteste costano l’allontanamento dal campo di Capuano e del vice Pavarese.

Gubbio – FeralpiSalò 3-1
I presupposti perché fosse una gara denotata da poco spettacolo c’erano tutti: pioggia battente e campo di fango misto erba che certo non incentiva il gioco palla a terra. Il Gubbio la porta a casa comunque battendo una Feralpi molle nel primo tempo e distratta nella ripresa. Daniele Ferretti porta in vantaggio la squadra di Magi dopo tredici minuti di gioco deviando in rete un cross di Casiraghi. Azzurroverdi in crisi e incapaci di reagire, alla mezz’ora cala la mannaia di Ferri Marini che batte per la seconda volta Livieri. FeralpiSalò che chiude in avanti la prima frazione per poi trovare il gol al quarto d’ora della ripresa grazie all’intuizione di Ranellucci che prova a concludere da distanza ravvicinata nella selva di un calcio d’angolo, sul pallone sporcato arriva Guerra che accorcia. Ci credono gli uomini di Asta che in chiusura di match, complice la fretta e la frenesia, si fanno infilare da Candellone, bravo a raccogliere un fallo laterale battuto malissimo da Ruffini.

Maceratese – Padova 0-1
Colpo esterno del Padova che gioisce per tre punti ottenuti con fatica sul campo di una ostica Maceratese. Chi ha pagato il biglietto per assistere alla partita avrà certamente potuto godere di uno scontro fisico, sempre molto regolare, con due squadre che non si sono mai tirate indietro lottando su ogni pallone. Dopo un primo tempo caratterizzato da un continuo scambio di cortesie con azioni infiocchettate da una parte e dall’altra, per il gol vittoria si deve attendere l’avvio della ripresa. Al 4’ minuto Sabato va ingenuamente a colpire con un braccio un pallone crossato in mezzo da Madonna. Russo, dal dischetto, è senza pietà e trafigge Forte.

Mantova – Albinoleffe 1-2
La fortuna è qualcosa di impalpabile, forse solo un costrutto della mente, fatto sta che il Mantova non può neanche accontentarsi di sognarla perché quando la dea bendata è avversa non c’è gioco che tenga. Al Martelli la Leffe va in vantaggio grazie ad un clamoroso gol di Donnarumma, nella porta sbagliata al 19’. L’1 a 0 demoralizza i padroni di casa che riusciranno solo a fare muro davanti al proprio portiere, senza costruire nulla di buono fino al 56’ quando Di Santantonio inventa e pareggia. Sembra riaccendersi la scintilla tra i padroni di casa, ma si tratta di un fuoco di paglia perché Gonzi, al 65’, chiude i giochi.

Teramo – Santarcangelo 1-1
Due rigori, uno per tempo, un punto a testa e padroni di casa di nuovo contestati. A poco è valso l’importante mercato del presidente Campitelli, a Teramo l’aria è pesante e la squadra, con Zauli in testa, è continuamente bersaglio delle critiche della tifoseria. In cronaca c’è ben poco da dire, il pari è un risultato sostanzialmente giusto arrivato per un rigore assegnato al Sant in apertura di gara per una leggera trattenuta di Speranza ai danni di Cori, bravo a realizzare il penalty. In chiusura di gara l’altro rigore, quello che si incarica di trasformare Sansovini per l’1 a 1  finale. In mezzo ben poco in un gioco molo abbottonato di due squadre in cui la paura di sbagliare ha avuto la meglio sulla voglia di vincere.

Venezia – Ancona 2-1
Poco, veramente poco, è mancato perché i dorici riuscissero a fare il colpaccio ai danni dei lagunari. L’Ancona ha messo in campo grande voglia e caparbietà passando in vantaggio appena dopo il fischio iniziale del direttore di gara grazie ad un preciso ed infido colpo di testa di Del Sante. Ospiti che si mettono in cattedra ed iniziano ad impartire una bella lezione agli uomini di Pippo Inzaghi sulla gestione del match e del vantaggio, tanto da rientrare negli spogliatoi forti del gol al primo minuto. La ripresa invece racconta un’altra storia: dopo cinque minuti pareggiano i padroni di casa con Moreo e si gettano alla ricerca del vantaggio, sbattendo contro la rocciosa e gagliarda difesa dell’Ancona. Le resistenze ospiti crollano a due minuti dal triplice fischio quando Marsura inchioda per la seconda volta Scuffia. Inutile il forcing dorico in chiusura, la sfanga il Venezia con un 2 a 1 di rimonta.

Bassano – Lumezzane 2-0
Risultato all’inglese per il Bassano che liquida senza particolari patemi d’animo un Lumezzane scarsamente incisivo, e dire che ai padroni di casa mancavano all’appello diversi titolari (Zibert, Bianchi, Proietti e Bizzotto). Il vantaggio giallorosso arriva sugli sviluppi di un corner che va a consegnare alle cronache un importante avvio di gara da parte dei padroni di casa: al 27’ Grandolfo gira il cross di Candido e serve Pasini che, da due passi la butta dentro. La squadra di D’Angelo macina gioco rischiando dagli avversari poco prima dell’intervallo, ma la sortita di Russini si spegne sul fondo. Nella ripresa ancora Bassano protagonista con il gol che arriva al 66’ (dopo aver collezionato ben due pali) grazie ad una soluzione di Grandolfo. Poco Lumezzane in campo, il Bassano incassa altri tre punti buoni per i playoff.

Parma – Pordenone 3-2
Una delle gare che certamente hanno lasciato intravedere maggior spettacolo è quella tra il Parma, alla caccia di punti importanti per chiudere il campionato in testa, e il Pordenone, squadra che in trasferta difficilmente si chiude ad aspettare l’avversario. Il vantaggio è dei crociati che passano con Scavone dopo dieci minuti. Rigore fortunato, invece, per il capocannoniere Arma che va a trasformare per il pari, ma colpisce la traversa. Il cuoio, ricadendo, colpisce la schiena dell’estremo difensore di casa, finendo poi in porta. Si va negli spogliatoio con il gol di Misuraca che porta i neroverdi in vantaggio. La ripresa è un monologo parmigiano: al 56’ Baraye colpisce la traversa poi, dopo diversi tentativi Munari (89’) e Calaiò (92’) riescono a regalare tre punti ai tifosi gialloblù.

Domenico del Zompo

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