L’Angolo del Narrante – Quella maledetta notte di novembre

In questo spazio della Gazzetta troverete una nuova rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.

QUELLA MALEDETTA NOTTE DI NOVEMBRE

È un tranquillo e freddo sabato del 27 novembre 1982, quando alle ore 5.30 del mattino San Benedetto vive uno degli eventi più tragici e tristi della sua storia: il deragliamento del Treno Espresso 519. Il convoglio, partito da Milano alle 22.15 della sera precedente per dirigersi a Taranto, imbocca la Ferrovia Adriatica dopo aver lasciato Bologna. Le 18 carrozze, trainate dalla E.656.242, procedono in tranquillità nella notte lungo la direttrice ferroviaria e intorno alle 5 del mattino – con due ore di ritardo – giungono in prossimità della stazione di San Benedetto del Tronto per poi deragliare rovinosamente pochi metri dopo, uscendo non solo dai binari ma anche dalla sede ferroviaria: i rotabili che lo compongono si accartocciano scontrandosi gli uni con gli altri, il locomotore si adagia su un fianco, la carrozza letto resta piegata a metà e parti dei rotabili si scagliano nel parco del centro della città.

Solo l’ora evita una strage con il forte boato e il conseguente rumore assordante delle sirene delle ambulanze e dei vigili del fuoco svegliano la città di San Benedetto del Tronto. Saranno 3 le vittime di quella maledetta disgrazia e decine i feriti. La prima pagina del Resto del Carlino di domenica 28 novembre 1982 recita così: “[…] le vittime sono una donna di 34 anni, della provincia di Potenza, emigrata in Svizzera e il figlio di due anni e mezzo; un bambino di 6 mesi della Provincia di Foggia, che i genitori avevano portato a Milano per una visita specialistica […]”. Una brutale ferita che la città di San Benedetto porterà per sempre con sé.

[Foto di  Andrea Ferreri – Ferrovie.Info – www.ferrovie.info]

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