La prima sinfonia di Palladini in Lega Pro: «Voglio una squadra che corra per 100 minuti»

Dopo l’esordio vittorioso da allenatore tra i professionisti Ottavio pensa già al Mantova: «Non dobbiamo trasformare l’ottimismo per la vittoria di Macerata in rilassatezza»…

«Sapevamo di affrontare una squadra che ha disputato il precampionato giocando con un 4-3-1-2, contro di noi Giunti ha adottato, invece, il 3-5-2. Ci siamo ritrovati spiazzati da questo cambio visto che in settimana c’eravamo preparati per sfondare sulle fasce. Il primo tempo è stato comunque molto equilibrato e fino al nostro vantaggio dove abbiamo mollato un po’ concedendo campo all’avversario che ha poi pareggiato su rigore, ma poteva farlo tranquillamente anche in occasioni precedenti».

Non ci si deve cospargere il capo di cenere, tra le note molto positive della gara contro la formazione di Giunti c’è, innanzitutto la ripresa, l’esaltazione di Tortolano, vera scoperta (che ora dovrà confermarsi sugli standard dell’Helvia Recina) e, particolare non di poco conto, la tenuta atletica:

«Fosse arrivato qualche tempo prima avrei potuto pensare di schierarlo nell’undici titolare, ma l’ho visto in azione in un solo allenamento. – Il tecnico analizza lo stato di forma dei suoi nell’arco dei 90 minuti – Stavamo nettamente meglio della Maceratese, pur avendo qualche elemento indietro con la condizione, sabato abbiamo rischiato qualcosa sulle palle lunghe, ma siamo stati capaci di tenere il campo decisamente meglio del nostro avversario».

Esaurito l’argomento Maceratese l’occhio si posa sul prossimo avversario:

«Penso che il Mantova arrivi qui schierandosi con il 3-4-3 ed è un modulo “a doppio taglio” perché se non si affronta la gara in maniera perfetta si rischia l’imbarcata. In Lega Pro affronteremo sempre squadre molto preparate, in definitiva: meno gol si subiscono maggiori sono le possibilità di vincere. Adesso dobbiamo prestare attenzione perché rischiamo di trasformare l’ottimismo per la prima vittoria in rilassatezza e questo potrebbe essere deleterio».

A mercato chiuso…

«Dobbiamo far crescere i giocatori che sono arrivati. Dietro ci sono calciatori, come Mori e Ferrario, in ritardo di condizione, recuperarli ci permetterà di schierare Di Pasquale sull’esterno sinistro (ruolo che ricopriva a Campobasso), dove può esprimersi al meglio, in mancanza di N’Tow. Credo che il reparto di centrocampo sia sistemato anche grazie all’arrivo di Damonte: è un calciatore molto duttile e può essere tranquillamente impiegato come regista davanti alla difesa. Per la prossima gara, nonostante qualche defezione, non ci saranno problemi di formazione perché in mezzo ci sono Crescenzo, Candellori e lo stesso Damonte. Mancuso ha disputato un ottimo secondo tempo fatto di corsa ed impegno. C’è bisogno di valorizzare Di Massimo che deve diventare un giocatore importante nel nostro scacchiere. In avanti si può anche pensare ad un tridente composto da lui, Tortolano e Fioretti, ma quello che mi preme è che si sia predisposti al sacrificio: dobbiamo entrare nella mentalità di correre per 100 minuti, non 90 perché nel calcio se non corri, se non hai intensità e non copri anche nel ripiegamento difensivo difficilmente si portano a casa risultati».

Domenico Del Zompo

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