La Samb dei record non c’è più, ma non si poteva sperare di prolungare a lungo serie costruite tra i dilettanti. La cosa più importante è che si riesca finalmente a guardare oltre il biennio…
E’ svanito, andando in bianco contro i dorici, anche l’ultimo storico record rossoblu, ovvero la lunga striscia di gol casalinghi in partite di campionato, che durava addirittura da quasi 3 anni, ovvero dal nulla di fatto contro il Tolentino del 15 Gennaio 2014 (si trattava di un recupero) nello stravinto torneo di Eccellenza. Insomma la Samb dei record ormai non c’è più, ma onestamente era utopistico pensare di poter prolungare a lungo tra i professionisti serie costruite per lo più in ambito dilettantistico. Non resta quindi che rituffarsi, senza voli pindarici, nella realtà ultimamente un tantino più dura di questa serie C, che sta mostrando tutte quelle spigolosità comunque ampiamente preventivabili. D’altronde qualsiasi squadra, vedasi Reggiana in trasferta o le stesse Bassano e Parma, attrezzate per ambire al primato, hanno i loro grattacapi, non c’è quindi da meravigliarsi se anche la formazione di Palladini annaspi. Ricordo che anche ai tempi di Sonetti quello tra Dicembre e Gennaio era un periodo solitamente gramo di risultati, per poi ritrovare lo smalto ai primi tepori primaverili. Quindi questo appannamento al momento si può catalogare come fisiologico, piuttosto ciò che più mi preme è che venga sfatata la maledizione societaria del secondo anno. Infatti tutte le ultime gestioni dopo un entusiasmante anno di esordio si sono arenate al momento della conferma nella seconda stagione. E’ successo così con Moneti che a fine anno passò la mano a Fedeli, con Pignotti-Bartolomei che con la promozione in tasca, come ben ricordiamo, non iscrissero la squadra, con Spina, traumatizzato da un deludente campionato di D, con i Tormenti, che cominciarono a vacillare prima di sprofondare l'anno successivo e con Mastellarini-Paterna che dopo i play-off col Napoli portarono la società verso il fallimento. L'ultima gestione a reggere l'urto del secondo anno fu quella di Gaucci, che centrò la seconda promozione consecutiva e a cui l'attuale reggenza Fedeli sembra tanto somigliare. Stavolta ci sono tutti i presupposti per scongiurare questo rischio, anche perché al progetto sportivo se ne affianca uno altrettanto importante economico e sociale (considerando le auspicate ricadute occupazionali). E qui sta il nocciolo della questione, perché se la società, sostenuta dalla città e dal pubblico, si confermerà equilibrata e solida, non sarà certo qualche risultato storto a minarne le progettualità e finalmente la Samb potrà guardare oltre lo stretto orizzonte di un biennio.
Alessio Perotti