Il cinque maggio rossoblù: nel 2013 il trionfo della Samb a Recanati


Il rigore di Pazzi, il boato e la festa in città. Dall’amara vittoria al Tubaldi al quarto fallimento prima della rinascita del club rossoblù…

5 MAGGIO 2013 – Partiamo dalla fine: minuto 97’, Cristian Pazzi si presenta dal dischetto e inchioda l’estremo di casa Paniccià; raddoppio della Samb, la maglia dell’attaccante vola via in un gesto di liberazione dalle catene del dilettantismo. Il delirio, in campo e fuori. La Samb celebra il suo ritorno tra i professionisti, sarebbe stata Seconda Divisione, dopo il terzo fallimento.


Una rivincita per i tifosi e la città. La Recanatese è condannata all’Eccellenza e fa partire una caccia all’uomo in mezzo al campo che metteva nell’obiettivo prima il boia, proprio quel Pazzi autore di una grande stagione, e di seguito gli altri ragazzi di Ottavio Palladini. Ma quel 5 maggio era il culmine di un campionato tanto incredibile quanto sfortunato condotto alle spalle del San Cesareo, tra difficoltà e problemi societari più o meno mascherati.

LA GLORIA MAGGIOR, DOPO IL PERIGLIO – Prendendo in prestito le parole de “Il cinque maggio” del Manzoni si può descrivere quanto seguì quella vittoria: dall’esplosione di gioia di una città con tante presenze al Tubaldi (quasi 600) al mare colorato di rossoblu nelle strade che attendeva solo il ritorno dei calciatori per unirsi in un coro liberando così anni di sofferenza passati sui campi di periferia. Come andò poi è storia tristemente nota, ma dalle ceneri di quella Samb nacque la società in mano a Gianni Moneti.


Fonte foto: Cronache Maceratesi

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