I morti non si toccano, mai. Il commento su Monticelli-Samb

Quanto avvenuto durante la partita di domenica – con protagonista qualche elemento sistemato in tribuna – è stato irrispettoso e vergognoso. Bene che a poche ore di distanza il Monticelli si sia scusato…

Il pareggio in vallata è una frenata che fa male soprattutto nell'orgoglio del popolo rossoblù, ma che a pensarci bene preoccupa di più per come si è consumato. La Samb ha chiuso il Monticelli nella propria trequarti per lunghi tratti del primo tempo; non sono stati particolarmente pericolosi là davanti Sorrentino e soci, ma tra corner e azioni la sfera ha stazionato per lunghi tratti nella prossimità dell'area avversaria. E' arrivato pure il meritato vantaggio, col secondo gol di Palumbo ("secondo" perché in sala stampa si è ripreso il gol dell'andata regalato – o prestato – a Bonvissuto in un primo momento). Poi, dopo aver omaggiato il Monticelli del corner che ha portato all'inusitato pareggio, nella ripresa si è vista una delle peggiori Samb di questa stagione. Gente che sbaglia gli appoggi più semplici, la manovra che cala vistosamente con la confusione che regna sovrana: davvero un brutto secondo tempo che, alla fine, fa fare persino bella figura ad un Monticelli tutto cuore. Meglio girare pagina, resettare tutto subito e guardare avanti, alla partita di domenica prossima col Fano da dove deve scaturire una vittoria, perché fare punti nei prossimi due match è di fondamentale, anzi vitale importanza. L'ultima nota sulla gara di domenica è per l'atmosfera che c'era allo stadio. Senza tifosi rossoblù al seguito qualche valligiano – dalla tribuna – ha saputo solo offendere chi non c'era, arrivando anche ad insultare chi non c'è più (evocando l'incendio del Ballarin). E' vero che nel calcio di oggi ormai non c'è più rispetto neanche per i morti, ma come disse un filosofo “l'imbecillità è la più grande qualità dei deboli”. Bene che qualche ora dopo il Monticelli si sia fatto sentire – attraverso un comunicato ufficiale – per stigmatizzare il vergognoso episodio.

Gi.Bo.

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