Gentilini: “La Samb, Sonetti e quel 2 – 2 in casa del Milan”

Nella rubrica “Parola di Ex” interviene l’attuale allenatore della Rappresentativa di Serie D, che ripercorre le emozioni dei due anni da calciatore vissuti a San Benedetto

A San Benedetto hai vissuto due stagioni in uno dei periodi storici più belli della Samb. Come giudichi questa esperienza?

Per me la Samb rappresenta tutt'ora una tappa importante della mia vita calcistica. Ero agli inizi della carriera e giocare un campionato di Serie B in una piazza così e con un allenatore come Nedo Sonetti è stato fondamentale per permettermi di crescere professionalmente.

Oggi come allora a San Benedetto si respira calcio. Ma in quegli anni com'era la vita per un calciatore della Samb?

C'era sempre il contatto con i tifosi. Per tutta la settimana in città non si aspettava altro che la partita e quando scendevi in campo ti sentivi ancor più responsabilizzato. Io sono stato benissimo perché, per un ragazzo alle prime armi come me, San Benedetto rappresentava un bel banco di prova.

Immaginiamo che uno dei ricordi più belli di quegli anni sia legato al match con il Milan del 1982/83.

Era la prima partita del mio secondo campionato di B, ritrovarmi a San Siro contro il Milan (che pure avevo già affrontato in Coppa Italia con il Pescara) è stato emozionante. Ma la fine della gara fu lo fu ancora di più: pareggiammo 2 – 2.

C'è qualche compagno di allora con cui ti tieni ancora in contatto?

Avevo familiarizzato particolarmente con i più giovani di quella Samb e, per questo, ancora oggi mi sento con gente come Walter Santo Perrotta e Michele Colasanto.

Attualmente sei il selezionatore della Rappresentativa di Serie D. C'è un consiglio che vorresti dare alla Samb?

Assolutamente no, ci sono già persone più che preparate preposte a questo. Ho assistito a Fermana-Samb ed in quell'occasione i rossoblù mi hanno fatto una bella impressione. Con l'arrivo di Titone penso che il potenziale della squadra sia aumentato sensibilmente. Inoltre si vede già la mano di Beoni: nel gioco rossoblù ci sono già dei concetti ben visibili agli occhi di un esperto.

Daniele Bollettini

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