Gemignani: «San Benedetto piena zeppa di tifosi e questo è bellissimo»


Andrea Gemignani, durante questa clausura e stop forzato del campionato a causa del Covid-19 in una diretta su Instagram con uno dei suoi migliori amici, parla di come sta trascorrendo le giornate e racconta qualche aneddoto del passato.

«Se dipendesse da me – esordisce il difensore rossoblu – ricomincerei subito a giocare, ma la questione va oltre, perché prima viene la salute e credo che la scelta giusta, attualmente, sia quella di abbandonare tutto e rivedersi a inizio anno calcistico. È una scelta difficile perché mi manca davvero tanto il rettangolo verde, però è sempre meglio che rischiare di poter contagiare i tuoi cari».

Sei a San Benedetto o a casa? «Sono a San Benedetto del Tronto, stavo valutando di tornare, ma finché non c’è la seconda fase e non sappiamo cosa succederà non posso tornare a casa. La situazione è un po’ difficile, avrei potuto muovermi, ma ho deciso di rimanere qua, perché non sapevamo come sarebbe andata a finire con il campionato.

Trascorro le giornate guardando varie serie tv quando non ci alleniamo. Qua a San Benedetto del Tronto si sta veramente bene, è meraviglioso, città di mare, le persone sono uno spettacolo, è una Viareggio con molte più cose e più vivibile. Mi sono trovato benissimo e vorrei prendere casa qua. La città è tutta di tifosi, è completamente zeppa di tifosi, e il bello è questo, c’è poco da dire».

Qual è il calciatore a cui ti ispiri? «Maicon, troppo forte, un idolo. Io sono interista, Maicon è diventato il mio idolo da quando era alla Roma. Ricordo bene quando arrivò all’Inter e fece gol contro il Barcellona nell’anno del triplete , mi piacerebbe diventare come lui e anche perché no guadagnare come lui».

Che cosa è il calcio per te?
«Il calcio è vita, passione».

L’emozione più bella della tua vita?
«Ne ho diverse, la migliore è stata arrivare in finale del campionato Allievi Nazionali, ho fatto gol, ma abbiamo perso contro il Parma».

Anche tuo fratello gioca a calcio, che rapporto hai con lui?
«Con mio fratello Daniel ho una differenza di soli ventidue mesi, è un amico per me. Giochiamo entrambi a calcio, anche se lui è stato sfortunato, perché ha avuto un infortunio ed è dovuto scendere di categoria. Spero che ora possa risalire e arrivare dove merita. A Pontedera abbiamo giocato due anni insieme».

Lara Facchini


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