Frizioni, polveri bagnate, ma ora la Samb deve tornare a stupire

Abbiamo analizzato il momento della squadra di Palladini: nella seconda parte del girone d’andata il trend non è stato positivo, ma con un cambio di rotta la Samb può tornare a dire la sua con chiunque…

Una vittoria, tre pareggi e una sconfitta. Non un momento positivo quello che sta attraversando la Samb negli ultimi turni di campionato e la trasferta a Pordenone, per quanto ardua, deve rappresentare la svolta per i rossoblù, costretti a dimostrare di essere ancora vivi dopo un girone d’andata passato a fare la voce grossa. Non per girare il coltello nella piaga, quanto per capire quali sono le cause di questa flessione, andiamo ad analizzare le ultime cinque gare che hanno visti impegnati i ragazzi terribili di Ottavio Palladini.

POLVERI BAGNATE – Rispetto alla media dei gol segnati (1,9 nelle prime dieci gare), qualcosa sembra essersi incrinato dopo la sconfitta contro il Bassano: nel 4 a 3 finale la Samb ha dimostrato non solo di saper soffrire, ma anche di non mollare in nessun caso, atteggiamento apprezzato da tifosi e tecnico, che lo ritiene fondamentale in un campionato tosto come quello di Lega Pro. Dopo la sconfitta esterna i rossoblù sono sembrati meno lucidi di quanto fatto vedere fino a quel momento e, se si esclude il 2 a 0 interno contro il Teramo, emerge in maniera lampante come il primo problema sia l’attacco. Mancuso e soci hanno messo a segno tre reti in cinque gare (a voler essere pignoli due e il fortunoso autogol di Bonomo nella vittoria di Lumezzane)  e questo farebbe crollare il paradigma su cui la Samb ha costruito le sue fortune fino ad oggi: “Concentriamoci a non subire, che prima o poi il gol arriva”. Ecco, questo è il caso in cui il gol non arriva e pure la fortuna, per i più scaramantici, ti volta le spalle (traversa di Mancuso al 90’ contro l’Albinoleffe, rigore non fischiato contro l’Ancona).

LE PARTITE – Contro l’AlbinoLeffe la prestazione è stata caparbia, tanto che l’1 a 1 finale, firmato da Lorenzo Sorrentino, è sembrato fin troppo stretto per i rossoblù che non si sono saputi ripetere nella gara successiva, contro l’ostico Modena dell’esordiente (si fa per dire) Capuano. La prestazione generale dei padroni di casa è sembrata generosa, ma troppo confusionaria per agguantare una vittoria sfondando l'organizzato muro canarino. Si arriva, quindi, al deludente pari di Santarcangelo in cui Aridità ha sprangato la porta e la gara è stata nelle mani della Samb per buona parte del secondo tempo, dall’ingresso di Sorrentino in particolare. La sconfitta con l’Ancona, presa per il solo risultato, brucia tanto per cabala, statistiche e campanilismo. Fattori extracalcistici a parte, se al posto dell’Ancona ci fosse stata qualsiasi altra squadra, il risultato, almeno da quello che si è visto in campo, sarebbe stato il medesimo. Nelle ultime cinque gare i rossoblù subiscono il negativo influsso di diversi fattori che fino a questo momento avevano contribuito a portarli a toccare la vetta della classifica: la mancanza di organizzazione e di coordinazione in campo e la sterilità sotto porta. Niente di grave se i rossoblù, nelle gare che mancano per chiudere il 2016, dovessero ritrovarsi e, perchè no, tornare ad essere la mina vagante.

Domenico Del Zompo

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