Fino all’ultimo respiro: Cosenza-Samb, IL COMMENTO

di Alessio Perotti

COSENZA-SAMB 2-1: ECCO LA CRONACA

FEDELI: «SPERIAMO ACCADA COME COL PIACENZA»

Come il Piacenza anche il Cosenza non veniva incrociato dalla Samb proprio dall’ultimo campionato cadetto disputato (che sia un segno?), quello della sfortunata retrocessione del 1988/89. E come allora i calabresi l’hanno spuntata di misura, anche se con un diverso punteggio: dal doppio 1-0 firmato Lucchetti di trent’anni fa al 2-1 griffato dal francese Baclet nel finale. Il secondo gol segnato nella sua storia dalla Samb in terra calabrese non è servito ad evitare l’ennesima sconfitta esterna (4 nelle ultime 5 trasferte, com’è lontano quel girone d’andata in cui la Samb viaggiava a gonfie vele lontano dal Riviera…), ma è preziosissimo nell’ottica dei 180 minuti. È stata una sfida durissima, come d’altronde ci si aspettava, quella del San Vito-Marulla, che nel primo tempo ha visto i rossoblù, troppo bassi, ballare speso il “ballo di San Vito”, tanto per restare in tema, di fronte agli assalti degli uomini di quel volpone di Braglia. Stesso dicasi degli ultimi venti minuti quando i rossoblù ospiti si sono rintanati nella loro metà campo fino a capitolare. È stata una Samb per certi versi simile a quella del Garilli di Piacenza con un prevedibile “giro-palla” accelerato solo nella prima metà della ripresa, ma con più difficoltà nel gestire il possesso palla, tant’è che all’intervallo quasi ci augurava di perdere con un solo gol di scarto. Invece alla fine c’è amaro in bocca per il 2-1 conclusivo, anche se onestamente i lupi, bravi soprattutto su seconde e terze palle, hanno meritato questo successo. Dovrà cambiare ritmo la Samb domenica prossima e soprattutto crescere in aggressività e tempestività nel recupero palla, cercando di capitalizzare il primo gol di Marchi in rossoblù e giocandosela fino alla fine con energia, ma anche lucidità. Dopo i 10.000 di Cosenza ora toccherà di nuovo al Sambodromo fare la voce grossa e spingere Conson e compagni verso un’altra notte magica: la contesa è molto equilibrata e, come dicemmo dopo Piacenza, tutto è ancora da giocare!

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