Il presidente della Samb nel giorno del suo 73esimo compleanno: «Pezzotti dice che mi arrabbio spesso, ma vuol dire che ho motivo per farlo. A Palladini chiedo di continuare così»…
«Chiudi gli occhi, esprimi un desiderio e soffia sulle candeline». Certamente non avrà festeggiato così il suo 73esimo compleanno Franco Fedeli, ma il presidente della Samb è comunque un uomo a cui piace sognare e fare di tutto per far sì che quei sogni possano realizzarsi. Così, abbiamo domandato al numero uno rossoblù cosa vorrebbe chiede alla sua Samb, a Palladini e ai tifosi in questo giorno particolare. Risposte mai banali le sue, risposte alla Franco Fedeli.
Presidente le hanno fatto vedere il videomessaggio che la squadra ha realizzato per augurarle un buon compleanno?
«Sì, lo ho visto: è stato molto bello ed emozionante. Pezzotti ha rimarcato il fatto che io mi arrabbi spesso, ma se lo faccio vuol dire che loro me ne danno motivo (dice ridendo).»
Dovesse trovarsi ora faccia a faccia con tutti i giocatori, cosa chiederebbe in regalo per il suo compleanno?
«Una vittoria, io chiedo sempre di vincere. Un bel regalo sarebbe certamente il primo posto.»
C’è, invece, una richiesta particolare che si sentirebbe di fare ad Ottavio Palladini?
«La stessa che faccio alla squadra. Il mister ha fatto cose importanti finora, io sono un un tipo che al massimo può dare consigli, non amo imporre il mio volere: a Palladini non posso che chiedere di proseguire su questa strada.»
E ai tifosi che regalo chiede Franco Fedeli?
«Assolutamente nulla, i tifosi della Samb sono fantastici: il regalo me lo fanno ogni domenica (anche se ora la Samb gioca di sabato ndr).»
Un giocatore di cui lei ha parlato spesso è Alessio Di Massimo. Che richiesta vorrebbe fare a quello che viene spesso definito il suo pupillo?
«Sapete cosa penso di lui: è un ragazzo dalle grandi qualità, ma che può fare molto di più rispetto a quanto si è visto fino ad oggi.»
C’è, infine, un altro calciatore a cui vorrebbe avanzare una richiesta in particolare?
«Probabilmente a Sabatino, visto che è uno dei ragazzi che conosco da più tempo e che in questi mesi ha dato molto alla Samb. A lui direi di non mollare mai, perché a volte non conta soltanto l’anagrafica: è una cosa che vale nel calcio, ma anche nella vita.»
Redazione