Il direttore sportivo della Sambenedettese si fa sentire, dopo che il Tribunale Federale Nazionale ha disposto l’inibizione per un anno, con un comunicato diramato agli organi di stampa…
«La Procura aveva chiesto il proscioglimento non riconoscendo il mio coinvolgimento nella causazione del dissesto della Carrarese»: questo il messaggio che ha fatto trapelare il direttore sportivo della Samb Sandro Federico dopo l'inibizione di un anno infilttagli dal Tribunale Federale Nazionale. Di seguito riportiamo il comunicato diramato agli organi di stampa dallo stesso Federico nelle ultime ore.
Io sottoscritto, Sandro Federico, Direttore Sportivo, apprendo con sommo stupore e incredulità la decisione assunta dal Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare della F.I.G.C., adottata con il Comunicato Ufficiale n. 43/TFN del 21 dicembre 2016, che ha inflitto allo scrivente la sanzione della inibizione per anni uno e l’ammenda di € 6.000,00. Ancor maggiore perplessità desta la pronuncia dell’Organo di primo grado federale in virtù del fatto che la stessa Procura Federale, titolare dell’indagine sul fallimento della Carrarese Calcio S.r.l. in Liquidazione, nel corso dell’udienza di discussione e decisione abbia chiesto il proscioglimento del Sig. Sandro Federico, non ravvedendo un coinvolgimento del predetto “nella causazione del dissesto”. Nonostante, quindi, l’Organo titolare dell’accusa disciplinare abbia riconosciuto l’estraneità del Sig. Federico rispetto ai motivi che hanno determinato il fallimento della società toscana, il Tribunale Federale Nazione ne ha, comunque, ritenuto sussistente la responsabilità, in concorso, nel dissesto del club. La pronuncia, inoltre, si rivela contraddittoria ed erronea quanto al ruolo ricoperto in seno alla società toscana dallo scrivente, membro del Consiglio di amministrazione per 47 giorni, dopo i quali ha rassegnato le proprie dimissioni. Riponendo piena fiducia nell’operato degli Organi di giustizia sportiva, comunico di avere conferito mandato al mio legale di fiducia per impugnare la decisione di primo grado al fine di vedere riconosciuta la mia innocenza e assoluta correttezza nell’esercizio delle funzioni all’interno della Carrarese Calcio S.r.l. in liquidazione, come, d’altronde, paradossalmente ammesso dalla stessa Procura Federale.