Di Massimo, l’uomo dei primati: «Siamo noi a dover fare la partita»

Ad un anno di distanza la Samb si ritrova in testa alla classifica. Chi griffò la vittoria di 365 giorni fa è lo stesso giocatore che, sui piedi, si è ritrovato uno dei gol più facili da realizzare nel calcio, contro il Santarcangelo: una sgambata a porta libera. Alessio Di Massimo ha vissuto una stagione contraddistinta da alti e bassi. Diverse sono state le occasioni che lo hanno visto protagonista in negativo e bersaglio dei fischi del Riviera. Certo, convivere con un alieno come Mancuso non era neanche la cosa più semplice al mondo. Oggi quell'esperienza ha consegnato alla Samb, per il secondo anno di fila, un giocatore più maturo ed incline alle necessità della squadra. Oggi, come allora, la Samb si trova al primo posto (seppur con il Pordenone scomodo coinquilino):

«Stiamo lavorando bene e tutti uniti possiamo fare qualcosa di importante. Tra questa Samb e quella dello scorso anno ci sono molte più alternative in una rosa più ampia e competitiva: chiunque entra può incidere nel match. Chiaramente parliamo di gruppi differenti, l’unione non è mai mancata in ogni caso. Il mister ci sta dando la sua mentalità e vuole segnare tanto e vincere. Noi lavoriamo per cercare di seguire la sua filosofia. Certo, la domenica ci sono gli avversari ma sta a noi il dover fare la gara. Sul campo abbiamo sempre lottato, ma non sempre si può vincere e giocare bene, in molte occasioni conta solo vincere e non come».

Una rosa più ampia vuol dire più competizione per una maglia da titolare. Di Massimo, in questa stagione, è stato impiegato relativamente poco (233 minuti in campionato, 74 in Tim Cup), ma ha realizzato tre reti:

«Il mister deve fare delle scelte e io quando entro cerco sempre di dare il meglio per la squadra. Provo sempre a dare tutto quando sono titolare. Se la squadra va bene io sono contento comunque. Il mio compito è mettere in difficoltà il mister durante la settimana dando il massimo in allenamento».

Redazione

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