Dal momento dei rossoblù alle ambizioni personali. Sorrentino, il lottatore: «Giochiamo sempre per vincere»

Primo anno da professionista, nato il 20 settembre 1995, Lorenzo Sorrentino ha infilato più di trenta presenze con sei reti e tre assist. Numeri importanti per uno abituato a sacrificarsi per la squadra…

Lorenzo Sorrentino è quel tipo di giocatore che là davanti sportella con gli avversari e fa il lavoro sporco per permettere ai compagni di avere vita più facile in fase offensiva. Nonostante questo, nel suo primo anno da professionista, ha infilato in rete sei gol, gli ultimi tre (Parma, Lumezzane e Modena) di pregevole fattura.

Peccato che quello contro i canarini sia valso solo l'iniziale, ed illusorio, vantaggio. Cosa non è andato nell'ultima gara?
«Il fatto di aver subito pareggio e svantaggio in cinque minuti può demoralizzare, ma in campo siamo comunque riusciti a far girare tutto al meglio. Poi è logico che nell’arco dei minuti non possiamo fare la partita  solo noi: sapevamo che sarebbe stato difficile e che avremmo dovuto lottare fino alla fine».

Ma la crisi non riguarda solo la sconfitta del Braglia, anzi. Attanaglia i rossoblù da dicembre e non sembra che il cambio tecnico abbia giovato particolarmente:
«Parlerei di problemi di risultati, quello ci è mancato tanto. A Bergamo, ad esempio, nel secondo tempo abbiamo giocato meglio che nel primo mentre a Teramo si è lottato fino al triplice fischio e abbiamo subito una rete allo scadere; contro il Lumezzane abbiamo avuto un blackout nel primo tempo poi ci siamo ripresi bene. Credo sia una questione di episodi sfavorevoli».

Franco Fedeli non ha fatto, tuttavia, mancare una frecciata nei confronti di tutti colpendo, indistintamente:
«Ci sta, il presidente vuole sempre vincere e da noi pretende sempre il massimo. Credo che a livello di punti non esca fuori il lavoro che stiamo facendo. Speriamo di tornare a vincere domenica perché sarebbe importante al fine di consolidare i playoff. Ragioniamo giornata per giornata, non guardiamo se la sesta, la settima o altro, cercando di ottenere la miglior posizione possibile».

Non si può, quindi, parlare di una squadra spenta:
«Assolutamente, anzi: con il mister cerchiamo sempre di caricare la partita per portare a casa la vittoria ed è qualcosa che tentiamo di fare sempre, dall’inizio del campionato».

Nonostante una stagione caratterizzata da alti e bassi, Lorenzo Sorrentino può dirsi soddisfatto del suo rendimento. Vicino, in ogni caso, ha quell'extraterrestre di Leonardo Mancuso:
«Chi non vorrebbe ripercorrere la stessa strada di Leo?. Fare un campionato di questo livello è nelle ambizioni di tutti. Come ho sempre detto pagano impegno, sacrificio e dedizione comportandosi al meglio sia in campo che fuori».

Anche se spesso oggetto di critiche, da parte dell'attaccante romano, c'è sempre stata abnegazione ed impegno e la volontà di prendersi il peso dell'attacco sulle spalle, anche se in alcuni frangenti non è facile:
«Non gioco da solo. Ci sono i compagni che nella settimana si impegnano per mettere in difficoltà il mister. Sono contento per i sei gol e il rimpianto è non averne fatto qualcuno in più. Dal punto di vista fisico la condizione è altalenante e, talvolta, possono succedere anche cose a livello personale che la compromettono e in quei momenti particolari ho avuto vicino i miei compagni nello spogliatoio, in particolare Sabatino e Pezzotti, ci tengo a dirlo, che mi hanno aiutato tanto».

Domenico del Zompo

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