Si è preso il centrocampo, adesso Damonte se la gioca: «Non mi sento un precario»

All’inizio della stagione ha faticato a reggere il passo di Berardocco. Oggi ha in mano le redini del centrocampo e se le gioca con Bacinovic, ma non ha paura della concorrenza dopo tre buone prestazioni…

Loris Damonte si è preso le chiavi del centrocampo nonostante il recente approdo in recente approdo in rosa di Armin Bacinovic: un avvio di stagione giocato a singhiozzo, sempre pronto a rimpiazzare Berardocco in un ruolo non proprio simile alle sue caratteristiche che lo ha fatto faticare, e non poco. Una vita da centrocampista "ombra" in rossoblù, ma che non tange particolarmente le sicurezze del 26enne:

«Non credo che la mia sia una situazione da precario: sono un giocatore della Samb dall’inizio della stagione e cerco sempre di allenarmi e giocare al meglio quando sono chiamato in causa. Cerco di dare il mio contributo aiutando la squadra e lo faccio a prescindere da chi è arrivato, sceglie il tecnico chi schierare e noi accettiamo tutte le decisioni. Le mie caratteristiche migliori sono quelle viste domenica contro il Fano: mi piace giocare nelle gare fisiche e fare da scudo alla difesa».

Un centrocampista aperto a tante posizioni nella zona mediana:

«In passato ho quasi sempre giocato in un centrocampo a due, a volte da mezz’ala a tre, ma ora mi sto trovando bene in questo ruolo».

Un cambio, radicale, nei risultati e nel gioco, non di meno nel rendimento personale del calciatore forse arrivato anche dalla scossa portata dal cambio tecnico:

«Stiamo crescendo anche perchè abbiamo collezionato tre buone partite consecutive. Questo migliora la forma, l’aspetto mentale e il rendimento in campo. Non ho visto grandi differenze tra quelle che erano le richieste di mister Palladini e mister Sanderra, ma spesso nel calcio è una questione di momenti. Ci sono poche variazioni a livello di modulo da parte del tecnico, diciamo che tatticamente c’è poco di nuovo».

Damonte, prima di arrivare ai complimenti di oggi, è passato attraverso le critiche del presidente e della piazza:

«Ho imparato, negli anni, ad isolarmi dalle situazioni esterne al campo: il presidente esterna i suoi pensieri, è giusto, ma non sta a me commentare queste dichiarazioni».

Arriva il Forlì al Riviera, poi le difficili sfide contro Parma e Venezia:

«Ci aspetta la gara contro il Forlì, poi un ciclo difficile che abbiamo già affrontato all’andata dove cercheremo di mettere fieno in cascina. Mi ricordo del Forlì, doveva essere una vittima sacrificale: è una squadra in salute e sarà una partita difficile anche se i risultati e la classifica non sono dalla loro parte».

Domenico del Zompo

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