Samb, Simonato: «Non giocare andrebbe a favore di Renzi»

SAMB,ANTONINI FA UN PASSO INDIETRO

La Samb sta vivendo uno dei momenti più buii e drammatici della sua storia ormai centenaria. Una situazione grottesca,  caratterizzata dall’incertezza sul futuro e dalla rabbia dei tifosi, che Maurizio Simonato ha provato ad analizzare ai nostri microfoni. Di seguito le parole del grande ex giocatore della Samb sulla scelta dei calciatori rossoblù di scendere in campo contro il Porto d’Ascoli domenica scorsa e sugli scenari futuri per il club del presidente Roberto Renzi:

«Sono del parere che non giocare garantirebbe a Renzi delle carte in più da sfruttare a proprio vantaggio. Non ho nulla contro di lui, ma qualcosa si può dire: questa situazione, come egli stesso ha ammesso, è colpa sua. Stiamo assistendo ad una vicenda assurda, impensabile e rarissima. Abbiamo trovato una persona come Luigi Rapullino che, oltre ad essere lo sponsor del club, ha dato una mano al settore giovanile, compiendo un gesto simbolico e importante. Allo stesso modo, non si può dire che bene del presidente Vittorio Massi, che continua a compiere grandi cose con il Porto d’Ascoli.

Favorevole alla fusione? Certamente. Nel corso della mia carriera ho visto situazioni clamorose come quella di Mestre e Venezia, città che si conoscono molto bene e che hanno deciso di fondersi per dare vita ad una società unica. Stesso discorso per Ancona e Matelica. Per questo motivo, credo che una fusione tra Samb e Porto d’Ascoli, oltre ad essere possibile, possa essere una soluzione anche utile e giusta. Ovviamente, non è facile per i giocatori della Samb continuare a giocare senza ricevere lo stipendio da diversi mesi, ma non scendere in campo vorrebbe consegnare dei jolly in mano a Renzi. Questo è un errore. Si deve cercare di ridurlo all’osso».

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