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Samb, Max Fanesi: «Questa squadra è consapevole della propria forza»

SAMB, DE ANGELIS: «NON MI SAREI ASPETTATO DI RIEMPIRE SUBITO IL RIVIERA»

«Non mi sorprende il numero dei tifosi presenti domenica al Riviera anche perché lo abbiamo ottenuto anche negli anni passati. Mi meraviglia invece che questo numero lo abbiamo raggiunto già alla seconda giornata di campionato. Questo aspetto ci inorgoglisce e ci stimola a fare di più».

Max Fanesi commenta così lo spettacolo offerto dagli oltre 6000 tifosi presenti domenica scorsa allo stadio Riviera delle Palme per assistere al match tra Samb e Tivoli. Una cornice di pubblico fantastica che ha spinto e trascinato con il suo calore una squadra che, dopo le prime due giornate di campionato, guida la classifica del girone F di Serie D a punteggio pieno.

«La squadra è consapevole della propria forza. – racconta il dirigente rossoblù a Il Corriere Adriatico -. Con il Sora siamo stati bravi a sfruttare subito le occasioni che ci sono capitate, e con il Tivoli abbiamo aspettato il momento giusto per colpire. Questo sarà un campionato difficile e tutte le partite saranno ostiche. Dobbiamo migliorare ancora, soprattutto nella gestione della palla».

Un primato in classifica che la Samb condivide con il Campobasso. Tuttavia, per il consulente rossoblù è ancora presto per poter affermare che siano queste due squadre le principali candidate alla vittoria finale del campionato:

«È troppo presto per poterlo dire. Bisogna aspettare ancora alcune giornate per delineare i valori di questo campionato. Siamo contenti di essere partiti con due vittorie, ma ci sono, oltre al Campobasso, anche squadre come L’Aquila, Chieti, Riccione, Roma City. Domenica ci attende una partita insidiosa sia per l’ambiente che troveremo, e sia per la forza dell’Avezzano che è una squadra rognosa».

Max Fanesi, infine, chiosa con una battuta sulle precarie condizioni del manto erboso del Riviera delle Palme: «Finalmente questi benedetti lavori sono partiti e speriamo di aver risolto il problema. Una squadra come la nostra ha bisogno di giocare su un buon campo».

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