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Samb-Carpi 0-1, IL COMMENTO: Smarrita la fiducia

SAMB-CARPI 0-1, LA CRONACA
PALLADINI: «LA PARTITA PIÙ BRUTTA DELLA STAGIONE»
MASSI: «NON HO ANCORA VISTO UNA SQUADRA CHE
CI SIA STATA SUPERIORE. PALLADINI NON RISCHIA»

Il momento decisivo di questa sconfitta? È arrivato prima del gol dell’uomo copertina del Carpi, Cortesi, autore di 4 delle 5 reti biancorosse dopo le 8 totali della scorsa stagione. È stato quando Dalmazzi, perno della retroguardia rossoblù, è stato costretto alla resa per infortunio, sperando tra l’altro che non ne abbia a lungo (a Perugia intanto dovrebbe essere nuovamente arruolabile Zini, che potrebbe scalare a centrale). E lì che la Samb si è intimorita, ha perso fiducia e metri, lasciando troppo campo agli ospiti, che per la prima volta sbancano San Benedetto, raccogliendo il secondo successo stagionale, sempre in trasferta, dopo quello di Piancastagnaio contro la Pianese.

Ci ha provato Ottavio Palladini a ricompattare i suoi, operando un avvicendamento tra i due Touré (piuttosto spento Nouhan, ex assieme ad Eusepi e Zoboletti e con il fratello Mohamed, più giovane di 6 anni, portato in panchina da mister Cassani): si è passati così da un 4-2-3-1, mutevole in 4-4-2 in fase difensiva, ad un 4-3-3, sulla carta più compatto, ma rivelatosi invece fragile sul versante sinistro, dove nella prateria apertasi si è infilato Cortesi, che non ha più graziato Orsini, dopo averlo fatto nel primo tempo. E appunto nella prima frazione era apparsa già timorosa la formazione di casa, forse per via delle scorie evidentemente non biodegradabili accumulate nell’ultima uscita casalinga contro il Forlì: poco lucida in mezzo al campo dove si è costruito pochino, anche per la giornata opaca di Alfieri, la Samb come nelle puntate precedenti ha subito nel finale di tempo l’abituale fase di appannamento, che solo per caso i biancorossi non sono riusciti a sfruttare.

Come faceva Giulio Cesare, affidandosi ai suoi pretoriani, ha cercato subito dopo l’intervallo Palladini di correre ai ripari, mutando completamente la fascia sinistra con gli innesti di Battista e Paolini (considerata anche l’ammonizione di Tosi), ma il caso (o forse no?) ha voluto che proprio da lì nascesse la stilettata letale. Come nelle prime quattro partite l’andamento della gara è stato comunque piuttosto equilibrato e per questo diventa sempre più importante avere la capacità di sfruttare appieno i pochi episodi che capitano (per la Samb solo un paio ad inizio ripresa, tralasciando qualche conclusione telefonata nel primo tempo): teoricamente tutte e cinque queste prime partite sarebbero potute finire in parità e per ironia della sorte proprio 5 sono i punti attuali. Almeno però finora si era segnato (costantemente un gol), mentre oggi anche quello è venuto a mancare, a testimonianza di una manovra che stenta a decollare, di troppi tocchi di palla individuali e di una certa difficoltà a penetrare in area ospite.

Visto che ormai al calciomercato (in ballo ora ci sarebbero solo svincolati) la società (ahimé!) sembra aver rinunciato, almeno nell’immediato, si potrebbe però intanto cercare di sfruttare maggiormente quelle giovani risorse a disposizione, di cui si dice un gran bene (vedasi Bongelli e Iaiunese) e finora praticamente mai impiegate (oggi il centrocampo ospite è stato retto da un appena ventenne, Rosetti, che ha giocato da veterano). Insomma, niente drammi perché siamo ancora agli albori stagionali, ma ai titoli di coda estivi ed accingendosi ad entrare nel vivo servirebbe una riflessione immediata in casa Samb (emblematico vedere Vittorio Massi seduto ed afflitto in tribuna a fine gara), anche se alle porte bussa già una nuova sfida (infrasettimanale) contro un’altra formazione (il Perugia) in cerca di riscatto dopo due sconfitte consecutive.

Alessio Perotti

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