Samb-Bra 1-0, IL COMMENTO: Un’altra notte magica

SAMB-BRA 1-0, LA CRONACA: KONATÉ REGALA I PRIMI TRE PUNTI
PALLADINI: «BENE NEL PRIMO TEMPO, POI SIAMO CALATI FISICAMENTE»

“E sale e sale e salirà quest’ansia che ci unisce” sembrava mutuare dall’immortale Pino Daniele e Irene Grandi tutto l’ambiente Samb nell’attesa spasmodica del battesimo in campionato contro un’altra neopromossa come il Bra in un “sambodromo on fire”. Al vernissage in Serie C si è presentata con il collaudato lay-out del 4-2-3-1 la Samb (tramutato in 4-3-3 nelle battute finali dopo l’uscita di Eusepi e del match-winner Konaté), con 6 confermati della passata stagione, 2 calciatori prelevati dalla Serie D (Alfieri e appunto Konaté), 2 giocatori, che hanno già militato in C nello scorso campionato (Dalmazzi e Marranzino) e 1 ex primavera di B (Tosi dalla Cremonese).

E di fronte c’è stata un’altra formazione, il Bra, carica d’entusiasmo per la promozione (seconda partecipazione professionistica dopo l’unica esperienza nell’allora Lega Pro Seconda Divisione nel 2013/14), e che, come la Samb dopo un campionato stravinto, ha confermato allenatore (Nisticò) e buona parte di una rosa vincente, compreso il modulo 3-5-2. Si trattava quindi di avversario temibile, tant’è che aveva perso di misura sia nell’amichevole con una compagine di Serie B, come il Palermo di Pippo Inzaghi (1-0), che nel primo match ufficiale, in Coppa (2-1) contro un Arezzo, da più parti candidato alla promozione in Serie B. Questo per dire che l’1-0, con cui Eusepi e compagni hanno smaltato questo esordio è prezioso ed avvalorato anche da quanto successo nelle altre partite sinora disputate, dove le neopromosse Guidonia Montecelio e Forlì hanno fatto soffrire due big quali Perugia, fermato sullo 0-0 al Curi, e appunto l’Arezzo di mister Bucchi, impostosi in casa con un risicato 1-0.

Sopperendo alla pesante assenza di Nouhan Touré in prima linea (sconterà la seconda ed ultima giornata di squalifica nella prima trasferta, sabato a Gubbio) con l’impiego di Marranzino come trequartista, la Samb ha posto le basi per questo successo in un primo tempo con una costante supremazia territoriale culminato nella rete decisiva, difesa strenuamente e, a dire il vero, con qualche apprensione di troppo in una ripresa, in cui ci si aspettava qualche ripartenza in più. Merito anche dei piemontesi, che nonostante lo svantaggio hanno mantenuto lo stesso assetto tattico, punzecchiando i padroni di casa con 3 occasioni-gol da brivido. Comunque si tratta pur sempre della prima con calciatori che devono ancora crescere di condizione, la probabile necessità di attingere ancora dal calciomercato almeno un ulteriore attaccante e ben 6 esordienti in Serie C in campo dal primo minuto (Orsini, Zini, Pezzola, Tosi, Konaté e Battista).

E tra i neofiti della categoria c’è anche patron Vittorio Massi, il visionario. E sì perché lui i 9000 e passa, che hanno gremito il Riviera per questo ritorno in Serie C, li aveva già visti due anni fa, quando aveva raccolto le macerie della Samb di Renzi e ridato vitalità ad un calcio sambenedettese finito pericolosamente in agonia. Merito senza dubbio di una tifoseria, che non ha mai appeso le proprie “cetre” alle fronde dei salici, come nell’omonima struggente poesia di Quasimodo, e che ormai è veramente in simbiosi con la squadra, come non avveniva dai tempi del Ballarin. Ecco così, dopo quella di Coppa (scatto iniziale migliore non poteva esserci), un’altra notte magica e allora con Bennato e la Nannini si può veramente cantare: “non è una favola e dagli spogliatoi escono i ragazzi e siamo noi!”.

Alessio Perotti

TUTTE LE NOTIZIE DELLA GAZZETTA

Commenti