Magi prende fiducia: «Spezia? Temevo di più la partita con la Sanremese»

Non si può essere soddisfatti se non del risultato. Nella gara contro la Sanremese la Samb non ha brillato. Ma si tratta di una gara piazzata proprio in mezzo alla preparazione. Magi non si preoccupa, quindi, particolarmente per la prestazione.

«Gli avversari hanno sfruttato bene le caratteristiche che hanno e sono molto organizzati. Nel secondo tempo siamo andati meglio a livello di corsa, ma il periodo è questo. Abbiamo fatto carichi abbastanza pesanti e serve per lavorare e mettere benzina nelle gambe. Prendiamo quanto di positivo di questa gara. Non mi aspettavo una grande prestazione da parte nostra anche per questi motivi. Siamo scesi in campo senza Calderini e Stanco e davanti eravamo molto corti, ma Di Massimo e Minnozzi hanno dimostrato grande spirito. Ci sono pure delle false indicazioni, sarebbe bello riprovare con tutti a disposizione. Ho preferito tirare i miei fino alla fine per vedere, in momenti di mancanza di lucidità, come agiscono. Il mio obiettivo è creare un gruppo, poi cresceremo col tempo. C’è un percorso lungo da fare e già c’è un ostacolo di Serie B, settimana prossima. Ci sono delle indicazioni. Sono sincero: sono più ottimista per la prossima perchè avremo un’altra settimana di lavoro e delle indicazioni in più. Io sono un amante del 4-4-2 e se oggi fossimo scesi in campo con quello o con un 4-3-3 avremmo fallito. Io ho provato a mettere i ragazzi nelle migliori condizioni possibili. Il 3-5-2 deve essere un qualcosa in più che deve aiutarci a portare a casa il risultato anche in situazioni di emergenza. Fedeli? Stranamente non ha fatto previsioni lunghe: mi ha chiesto solo di vincere le prime cinque. Scherzi a parte. Oggi si aspettava una partita più brillante e noi siamo qui per accontentare lui e tutti i tifosi. Ma ci vorrà tempo. Il mio obiettivo è di riuscire a trasmettere tramite il gioco di squadra grandi emozioni. Questa tifoseria sprona ed invoglia a fare sempre di più e sempre meglio: spero di poter ricambiare la fiducia che le persone hanno in me entusiasmando. Ci vuole serenità e per quella ci vuole il lavoro»

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