In questo spazio della Gazzetta troverete una rubrica curata in collaborazione con Il Narrante (QUI la pagina Facebook). Uno spazio dove potrete scoprire o approfondire curiosità storiche che appartengono alla città di San Benedetto del Tronto. L’Angolo del Narrante vuole accompagnarvi fuori dal mondo del calcio e dello sport per provare a condurvi, con leggerezza, nel ricco giardino della cultura sambenedettese. Una lente di ingrandimento su personaggi, eventi e luoghi del passato che hanno lasciato un segno nella storia di San Benedetto.
LU TURRIÒ
“Vecchia Tòrre ‘sagunale, Còme allòre all’erta stà! Senza bbòmme…, né murtale…, Sempre assiste ‘sta Città!”. Questa strofa conclusiva della poesia “Lu Turriò”, scritta dal poeta Giovanni Vespasiani, descrive perfettamente ciò che attualmente rappresenta “Lu Campanò” (altro appellativo dovuto alla presenza di due enormi campane posizionate al suo interno) per la popolazione sambenedettese: una vecchia torre esagonale che, oggi priva di bombe e mortaio, osserva la città di San Benedetto del Tronto. Situata nell’antico borgo fortificato del Paese Alto, la Torre dei Gualtieri si sviluppa intorno alla chiesa di San Benedetto Martire.
Antica postazione di comando e d’avvistamento dello spazio costiero che andava da oltre il Tronto sino ai confini di Cupra (il mare era arretrato di oltre 500 metri e quindi non vi erano costruzioni che ne ostruivano la visuale), il Torrione, che attraverso il suo orologio scandisce le ore della giornata, è uno dei simboli più importanti della città di San Benedetto del Tronto. Un luogo magico immerso nel cuore pulsante della città che, per decenni, ha rappresentato un faro di salvezza per tutti quei marinai intenti a rimettere piede sulla terra ferma: “Còme fare de salvezze, Chi sta a mmare guarde a tte… E tu, Torre, da ss’altezze, Fa’ che a terre mette pe” (sempre da “Lu Turriò di Giovanni Vespasiani).
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