L’ascesa di Mattia, da oggetto misterioso a perno difensivo: «Aspettative? Voglio dare il meglio»

L’ex capitano della Lazio primavera contava, prima dell’arrivo di Stefano Sanderra sulla panchina rossoblù, zero minuti in campo. Dalla sfida con il Venezia è titolare inamovibile insieme a Daniele Mori…

Simone Mattia, difensore classe 1996. Un investimento per la società della famiglia Fedeli, un compito per niente facile quello che grava sulle spalle del giovane difensore: rendere stabile il pacchetto difensivo sambenedettese dando man forte a Mori. Compito difficile, certo, ma non impossibile, che parte da un esordio non banale. Mattia è stato schierato dal primo minuto nella delicatissima sfida contro il Venezia di Pippo Inzaghi, lanciatissimo verso la Serie B: «Mi sono sempre impegnato in allenamento e sapevo che il mio momento sarebbe arrivato. Il Venezia è una squadra di categoria superiore, ma ho giocato facendo quello che mi viene meglio. Era una partita molto difficile».
Un lungo periodo di lontananza dalle gare ufficiali che il difensore ha patito: «Sono stato "fermo" quasi sei mesi ed in campo ne ho un po' risentito e ho avuto qualche difficoltà anche se fisicamente posso dire di stare bene perchè mi sono sempre allenato al meglio».
Un futuro, per un giocatore di vent'anni, ancora tutto da costruire, calcisticamente, iniziando dalla prossima gara contro la Reggiana: «Dovremo giocare ogni gara come fosse una finale, lottare sempre, per conquistare i tre punti. Per questo finale di campionato mi aspetto il meglio da me stesso. Il rinnovo? Questa è una piazza fantastica e vorrei restare anche se è ancora presto per parlare di futuro».

Domenico del Zompo

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